Siccità, USA: si investiranno 8 miliardi di dollari in internet dell’acqua

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Il problema della siccità coinvolge ormai da diversi anni tutti gli Stati Uniti occidentali: tolti Washington e l’Oregon, i restanti hanno raccolto davvero poca acqua dal cielo nell’ultimo anno. In una nuova indagine condotta da Northeast Group, “US Smart Water Infrastructure: Market Forecast (2017-2027)”, l’80 per cento delle utilities statunitensi sono pronte ad investire in smart water technologies e soprattutto nell’Internet delle cose applicata all’acqua e la rete idrica in generale. Lo studio che ha coinvolto piu’ di 340 aziende attive in 50 Stati americani ha svelato come nei prossimi 10 anni potrebbero essere investiti 8,3 miliardi di dollari in diverse tecnologie dell’acqua. L’Europa non rimane estranea a questa problematica che anche in Italia in questo periodo sta creando danni stimati in piu’ di 2,2 miliardi di euro all’agricoltura (precisamente ai 2/3 della superficie agricola nazionale secondo uno studio condotto da Coldiretti). La Commissione Ambiente della Camera ha deliberato il 18 luglio l’avvio di un’indagine conoscitiva sull’emergenza idrica e sulle misure necessarie per affrontarla. Principalmente, pero’, perche’ i danni non sono dovuti solamente alla mancanza di pioggia. L’Italia e’ un Paese ricco di acqua. Erasmo D’Angelis, il capo struttura di Italiasicura, ha dichiarato sulle pagine online di In a bottle: “L’Italia e’ il paese europeo piu’ ricco di acqua, con circa 302 miliardi di metri cubi di precipitazioni annue, ma e’ pessimo per quanto riguarda le infrastrutture per la cattura e la conservazione”. “Attualmente – ha precisato D’angelis – riusciamo a recuperare tra il 10 e l’11 per cento delle acque pluvie”. Complessivamente, all’Italia servono 20 miliardi di euro per il recupero delle risorse idriche, ha calcolato l’Associazione Nazionale che tutela gli interessi dei consorzi di bonifica (Anbi).

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