A tracciare il bilancio della doppia emergenza ‘siccità-incendi’ in Sicilia è il presidente della Coldiretti regionale, Francesco Ferreri, “quattordici mila ettari in fumo, diversi miliardi di euro di danni, la devastazione della nostra biodiversità e un perdita d’immagine per la Sicilia inimmaginabile”. “Il cambio climatico a cui assistiamo da diversi anni – dice all’AdnKronos – ci trova impreparati. Le infrastrutture non sono adeguate e non c’è stata una programmazione in grado di scongiurare il disastro”. “Bisognerebbe evitare di lavorare in emergenza – dice -, lo ripeto da sei anni”. “Diverse aziende sono in ginocchio – racconta -, hanno perso capi di bestiame, bruciati vivi nei roghi, sale di mungitura e fieno andati in fumo in poche ore. Senza contare il danno al nostro patrimonio di biodiversità con aree boschive di più di cento anni andate distrutte”. Una devastazione a cui si aggiunge un’altra emergenza. La mancanza di piogge, infatti, sta mettendo a rischio il comparto agricolo. Ferreri chiede alla Regione “un servizio efficiente e che funzioni. E’ necessario che tutti gli attori coinvolti si siedano attorno a un tavolo per fare prevenzione e programmazione”.