Siamo polvere di stelle extragalattiche. La Via Lattea non è quella che sembra. La metà della sua materia proviene, in realtà, da galassie lontane. Lo rivela uno studio in corso di pubblicazione sui Monthly Notices of the Royal Astronomical Society e disponibile on line su arXiv.org. Condotta da un team di astrofisici coordinato dalla Northwestern University, la ricerca ricostruisce le origini della nostra galassia.
Gli scienziati USA – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – hanno realizzato simulazioni al computer con modelli di galassie in 3D. Sono, così, riusciti a capire come le galassie, Via Lattea compresa, acquisiscano materia, grazie al trasferimento intergalattico. A disseminare lo spazio di gas e materiale, veicolandolo da una galassia all’altra sono, secondo gli astronomi, le esplosioni di supernove.
“Dato che per gran parte la materia di cui siamo fatti proviene da altre galassie, ciascuno di noi può considerarsi un viaggiatore spaziale o un migrante extragalattico – commenta Daniel Anglés-Alcázar, primo firmatario dello studio -. È probabile che molta della materia di cui è fatta la Via Lattea si trovasse in altre galassie, prima di essere cacciata via da un potente vento galattico, per poi viaggiare attraverso lo spazio interstellare e trovare alla fine una nuova dimora nella Via Lattea”.
“Lo studio – aggiunge Faucher-Giguère – modifica la nostra comprensione di come le galassie si siano formate dopo il Big Bang. Ci dà la misura di come le cose intorno a noi siano connesse a oggetti distanti nel cielo. E ci porta a concludere che le nostre origini sono meno locali di quanto pensassimo”.