Caldo, chiusi gli Uffizi di Firenze: condizionatori fuori uso a causa dell’esaurimento dell’acqua

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A causa del blocco dell’impianto di condizionamento dell’aria la Galleria degli Uffizi di Firenze è stata chiusa oggi a partire da mezzogiorno. La riapertura è prevista non prima di domani mattina. Turisti provenienti da tutto il mondo, molti dei quali avevano acquistato da tempo il biglietto online, dovranno ora essere risarciti, se non potranno fermarsi fino a domani. Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, ha assicurato che le opere non corrono alcun pericolo.

Il caldo eccessivo di questi giorni ha messo a dura prova anche il moderno impianto della galleria. L’acqua dei serbatoi che raffredda l’impianto si e’ esaurita completamente e il sistema e’ andato in blocco. A mezzogiorno si è dunque deciso di chiudere. I visitatori gia’ presenti nel museo hanno potuto concludere la visita prima di essere accompagnati all’uscita; tutti quelli in coda sono stati rimandati indietro. Alle 14 e’ stato eseguito un sopralluogo. Poco dopo, la decisione comunicata subito via twitter: “chiusi per guasto all’impianto di condizionamento. Ci scusiamo per il disagio. #Domani#5agosto saremo regolarmente aperti!“.

Abbiamo deciso di chiudere pochi minuti prima di mezzogiorno – ha spiegato Schmidt – perche’ ci siamo resi conto che il sistema di condizionamento non funzionava. Questo e’ un moderno sistema industriale che necessita di acqua e l’acqua delle nostre riserve, a causa del grande caldo, si era esaurita. Secondo il nostro protocollo d’intervento, che ha funzionato alla perfezione, gli addetti hanno avuto il compito di occuparsi prima di tutto delle persone all’interno del museo, che sono state informate e, non essendoci alcuna emergenza, sono state fatte defluire all’esterno. Dopodiche’ e’ stato programmato lo schermo all’esterno per informare le persone in attesa di entrare che si era dovuto chiudere il museo a causa della mancanza di aria condizionata”.

Critiche per la mancata manutenzione preventiva sono arrivate dal sindacato CONFSAL-UNSA Beni culturali. “Quanto accaduto – ha osservato Learco Nencetti deve fare riflettere e pone alcuni seri interrogativi sulla mancata manutenzione preventiva. Non si puo’ dire con semplicita’ che a seguito del gran caldo, all’improvviso, si sono accorti che manca l’acqua dalle riserve. E speriamo – aggiungiamo noi – non si sia bruciato l’impianto!”.

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