“Ci avevano detto che 5 o 6 minuti dopo aver staccato le macchine Charlie sarebbe morto. Invece il nostro piccolo ha lottato per 12 minuti, prima che il suo cuore smettesse di battere. Ha aperto gli occhi e ci ha guardato un’ultima volta prima di lasciarci“: lo racconta al ‘Daily Mail’ Connie Yates, la mamma di Charlie Gard, ricordando gli ultimi momenti di vita del bimbo di 11 mesi colpito da una grave e rara patologia genetica, morto la settimana scorsa. Charlie era stato trasferito in un hospice per lo stop ai supporti vitali, per decisione del giudice dell’Alta Corte di Londra al termine di una lunga battaglia legale fra il Great Ormond Street Hospital, dove era ricoverato, e i genitori, che prima avrebbero voluto portarlo negli Stati Uniti per una terapia sperimentale e poi a casa, per passare con lui gli ultimi giorni. “E’ stato molto naturale. Ci siamo seduti e abbiamo guardato il nostro bimbo sdraiato come un bambino qualunque, senza tutti i macchinari che lo circondavano, senza nulla che potesse oscurare il suo faccino. E’ stato bello vedere Charlie dormire nella sua culla, dove dovrebbe essere“, ha dichiarato la mamma.