Gatto crocifisso a Cloz, appello del presidente AIDAA: “la gente del paese parli mettendo da parte l’omertà”

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Sono passati quasi cinque mesi dal macabro atto con il quale è stato crocifisso un gatto ad una croce di legno che era stata rubata nel piccolo cimitero di Cloz un paese di meno di 700 anime della ridente Val di Non in provincia di Trento. Le prime ricostruzioni parlarono di gesto satanico, subito smentito dalle circostanze, anche il sindaco parlò di una ragazzata, ma da allora la situazione pare non essersi sbloccata, almeno fino a qualche giorno fa quando la questione è stata rilanciata ed è arrivata sul tavolo del presidente di AIDAA Lorenzo Croce che lancia quindi un appello rivolto specialmente ai giovani del paese e dei paesi limitrofi: “Prima che inizino le scuole chi sa quello che è successo parli e si confidi con i carabinieri o con il sindaco– dichiara Crocesecondo alcuni tutto il paese è a conoscenza di quanto accaduto ma vige l’omertà, spero che questo non sia vero, anzi spero che specialmente i giovani accusati di aver fatto una ragazzata parlino, in particolare i giovani tra i 10 ed i 16 anni dovrebbero se hanno qualcosa da dire, dirlo e dirlo subito, prima che altri magari attratti da una futura taglia in denaro li denuncino per incassare la somma che verrà promessa tra qualche giorno“.

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