Continua a bruciare il Parco degli Ulivi di Venafro (Isernia). L’incendio, che imperversa da ormai undici giorni (i primi focolai sono iniziati il 12 Agosto), più volte è stato considerato domato da squadre di terra e mezzi aerei, ma e’ sempre ripreso prima che la l’area fosse bonificata. Sul posto stasera ci sono 5 mezzi dei vigili del fuoco e una trentina di uomini, tra pompieri, operai della Regione Molise e Protezione Civile. Il Canadair si e’ temporaneamente spostato su un altro incendio tra Pesche (Isernia) e Miranda (Isernia). Le fiamme stanno interessando la pineta di Santa Lucia che rientra in un’area protetta.
La scorsa notte le fiamme avevano già divorato divorato 50 ettari di colture secolari di olivo. “La situazione e’ drammatica – dichiara il sindaco Antonio Sorbo – l’area e’ quella protetta di Monte Corno e gli incendi sono due: uno in Localita’ Le Noci, dove ci sono gli Ulivi, e l’altro a Valle Cupa, dove ci sono le abitazioni“. Le fiamme hanno divorato anche un mezzo dei vigili del fuoco, mentre il canadair arrivato questa mattina ha avuto un guasto. Avvicinarsi da terra alla zona interessata dai roghi e’ molto difficile perche’ e’ disseminata di ordigni inesplosi della Seconda Guerra Mondiale. L’incendio potrebbe essere di natura dolosa.
‘‘La grave e prolungata siccita’ hanno creato condizioni estremamente favorevoli alla propagazione delle fiamme, ma per il disastro di Venafro (Isernia), come per altri avvenuti in altre zone d’Italia non puo’ essere considerata questa la sola causa”. Lo scrivono, in una nota congiunta, il sindaco Antonio Sorbo e il Presidente del Parco dell’Ulivo, Emilio Pesino. ”Fermi restando l’abnegazione e l’impegno encomiabile dei Vigili del fuoco che ringraziamo – prosegue la nota – sono innegabili gli effetti che la soppressione del Corpo Forestale dello Stato ha generato. A cio’ si aggiunga lo smantellamento della flotta elicotteristica del Corpo Forestale dello Stato che e’ stata suddivisa tra Vigili del Fuoco e Carabinieri, perdendo molto della sua vocazione originaria. Si consideri l’estrema difficolta’ della bonifica dell’incendio sviluppatosi due settimane fa sui monti sovrastanti Venafro e Conca Casale (Isernia), a causa dell’orografia impervia del territorio, che avrebbe dovuto per questo motivo avvalersi di elicotteri; in realta’ due sono giunti dalla Regione Lazio ed hanno operato finche’ l’incendio ha interessato anche il versante di quella Regione. Nessun elicottero, invece, dalla Regione Molise, che non ha contratto alcun tipo di convenzione per il servizio elicotteristico antincendio, attivo fino a pochi anni addietro. E’ questa l’ennesima carenza nelle politiche di tutela del territorio da parte della Regione Molise, che non riesce neanche a finanziare il Parco regionale, unico istituito nella nostra Regione. ‘i fronte a questo disastro immane – conclude la nota – che ha mandato in fumo secoli di storia ed uno dei siti rurali storici piu’ belli e importanti d’Italia, chiediamo alla Regione di mettere in campo immediatamente politiche e risorse per tutelare ulteriormente l’area olivetata di Venafroche rappresenta un patrimonio di inestimabile valore per l’intero Molise”.