Nubifragi e vento forte in Veneto: 48 feriti per il maltempo, tre ancora ricoverati

MeteoWeb

Sono 48 i feriti soccorsi e portati nei Pronto soccorso degli ospedali del litorale e dell’entroterra a seguito della tempesta di vento che ha colpito ieri pomeriggio le coste venete: di questi 45 sono già stati dimessi e solo 3 risultano ricoverati. Lo rende noto la Regione del Veneto precisando che il bilancio più pesante si registra nell’area del Cavallino.
Qui si contano 3 feriti gravi: una turista tedesca di 42 anni, operata stanotte a Cà Foncello di Treviso per frattura vertebrale, un residente del Cavallino con trauma toracico e frattura vertebrale ricoverato a San Donà, e un terzo ferito trasportato d’urgenza all’ospedale Santi Giovanni e Paolo di Venezia e tuttora ricoverato. Dei pazienti portati in ambulanza nei presidi di soccorso del litorale, 17 sono di nazionalità straniera (tedeschi, olandesi, austriaci e ungheresi) e 28 italiani. Il presidente della Regione Luca Zaia è in sopralluogo nelle aree colpite.
Le squadre sanitarie del 118 delle Ulss Serenissima, Veneto Orientale, Polesana e di Treviso, rende noto il coordinatore del Suem del Veneto, hanno lavorato dal pomeriggio fino a notte fonda a pieno regime per soccorrere le migliaia di turisti che affollano i villaggi turistici della costa veneziana e polesana e i residenti dei comuni costieri.
Ingente il dispiegamento di mezzi e uomini: dall’Ulss 4 Veneto Orientale sono intervenute 6 autoambulanze con relative squadre (due di presidio a Cavallino e quattro di stanza a Jesolo), dall’Ulss 3 Serenissima 4 idroambulanze (di cui 3 della Croce Verde di Venezia), 4 autoambulanze (di cui 2 della Croce Verde di Marcon e una della Croce Rossa), un mezzo del nucleo soccorsi speciali e una automedica; l’Ulss 2 di Treviso ha messo a disposizione, oltre all’elicottero che ha soccorso la turista tedesca, 3 autoambulanze (di cui una della Croce Rossa) e una automedica.
Infine l’Ulss 5 Polesana ha mobilitato ieri 7 autoambulanze per soccorrere turisti e residenti ad Albarella, Rosolina e nell’area del delta del Po: solo 3 gli accessi al Pronto Soccorso.

Condividi