“Questa siccità ormai non si recupera, e per i prossimi anni gli scenari climatici indicano che ci sarà specialmente d’estate una siccità importante e una tendenza alla diminuzione anche del 20% delle piogge. Quindi c’è il rischio di oltrepassare il punto di non ritorno se non saranno applicate strategie di adattamento“. Lo ha spiegato all’Ansa il responsabile della divisione modelli regionali e impatti al suolo del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici, Paola Mercogliano, spiegando che una siccità come quella di quest’anno, classificata come evento estremo, potrebbe essere più frequente in assenza di politiche idonee ad affrontare la situazione. L’esperta ha aggiunto che il “saldo” della pioggia nell’arco dell’anno, al momento secondo i modelli climatici, sarà negativo soprattutto al centro-sud evidenziando inoltre che su un terreno ormai molto arido eventuali piogge violente possono essere pericolose perché possono aumentare il rischio idrogeologico vista l’assenza di vegetazione che ha anche una importante funzione contro le frane. Per i prossimi giorni, quindi, con l’arrivo delle piogge, è quello di pesanti alluvioni provocate proprio dall’estate calda, siccitosa e zeppa di incendi. La cenere presente in molte aree crea, inoltre, uno strato impermeabile e impedisce al suolo di assorbire l’acqua piovana, costretta così a scivolare rapidamente a valle. “La terra ormai molto arida avrà sempre più problemi perché non riuscirà ad assorbire le piogge” spiega l’esperta rilevando che se arriveranno precipitazioni violente e copiose, com’è normale che accada in autunno (a maggior ragione dopo un’estate così calda), saranno fenomeni “molto pericolosi nell’aumentare il rischio idrogeologico vista l’assenza di vegetazione che ha anche una importante funzione contro le frane“. Per questo è importante una pianificazione che aiuti a non disperdere le precipitazioni utili in periodi in cui mancano, evitando così di ricorrere a “strategie di emergenza” come a Roma che deve fare i conti con l’abbassamento del livello del lago di Bracciano.
Ma gli scenari climatici dei prossimi anni indicano che ci sarà specialmente d’estate “una siccità importante e una tendenza alla diminuzione anche del 20% all’anno delle piogge“. Quindi c’è il rischio di oltrepassare il punto di non ritorno “se non saranno applicate strategie di adattamento“.
La situazione è drammatica. Da tre stagioni consecutive abbiamo un deficit pluviometrico pesantissimo in tutt’Italia. Si tratta di un “evento estremo, mai registrato negli ultimi 30 anni“, spiega Simone Mereu, che si occupa di Impatti su agricoltura, foreste ed ecosistemi per il Cmcc. Tutti gli esperti concordano sul fatto che la siccità terribile di quest’estate è un fenomeno destinato a ripetersi nei prossimi anni.
A soffrire per la siccità è innanzitutto l’agricoltura, a cui è destinato fra il 60% e l’80% dell’acqua, che “ormai non potrà recuperare i danni subiti“, spiega Mereu osservando poi che “la vegetazione dei boschi si è indebolita perché le riserve si sono molto svuotate e l’anno prossimo la produttività sarà ridotta per molte specie come ad esempio il sughero“. L’esperto aggiunge che “se l’anno che sta venendo (quello idrologico, cioè delle piogge, che comincia ad ottobre) dovesse avere i valori perfettamente nella media degli ultimi 30 anni, la situazione potrebbe recuperare” ma gli scenari climatici indicano, al contrario, aumento dei periodi di siccità e una diminuzione delle piogge.