La nota rivista scientifica Scientific Reports ha pubblicato uno studio dai risultati a dir poco sconcertanti. Un gruppo di ricercatori tedeschi, infatti, ha studiato il DNA microbico di 14 comunissime spugne da cucina usate e, dalle analisi al microscopio, è emerso che un singolo centimetro cubo di spugna può ospitare una popolazione batterica di 50 miliardi di microrganismi.
I batteri sono classificati in 4 gruppi di rischio (Risk group Rg) in relazione al loro grado di patogenicità: Rg1, cioè non sono conosciuti come patogeni per l’uomo e gli animali; Rg2, moderato rischio individuale e limitato rischio per la comunità; Rg3, alto rischio per l’individuo e basso rischio per la comunità; Rg4, alto rischio individuale e per la comunità.
Quali accorgimenti adottare in casa per scongiurare rischi legati alla presenza di batteri? Utilizzate una spugna per il lavaggio delle stoviglie ed un’altra per la pulizia di arredi ed elettrodomestici della cucina, in modo da evitare il trasferimento di microrganismi.
Il metodo più semplice per una pulizia veloce è quello di risciacquare la spugna sotto acqua corrente, strizzarla per bene e lasciarla asciugare completamente per eliminare l’umidità in cui proliferano i batteri, preferibilmente all’aria aperta e al sole, osul davanzale, in base alla vostre disponibilità.
Lasciate la spugna in immersione in una della seguenti soluzioni: acqua calda e sale (2 cucchiai da tavola di sale in 1/2 litro d’acqua); acqua calda e bicarbonato di sodio (anche in questo caso 2 cucchiai da tavola di bicarbonato in 1/2 litro d’acqua); acqua calda e candeggina al 10%. Altro sistema è lasciare la spugna in immersione nel succo di limone per 2 minuti circa.
In alternativa, potete pulire la spugna nel forno a microonde, facendo attenzione a che non contenga parti metalliche o materiale plastico. Cambiate le spugne con frequenza ma soprattutto non usate gli stessi utensili per cibi crudi (carni o verdure non lavate) e per quelli cotti, senza averli ben lavati prima. D’obbligo una buona detersione delle mani e delle unghie, frequentemente, durante l’arco della giornata. Tra gli utensili e gli oggetti ad alta carica batterica: taglieri in legno, manopole, maniglie, armadietti, rubinetti ed interruttori; asciugamani, spazzolini, portaspazzolini, pietra pomice, smartphone, tablet, tastiere del pc e cravatte.