“Abbiamo ricominciato da soli e con le nostre forze, attendere i finanziamenti per riprendere l’attivita’ significava chiudere per sempre”: a raccontare, all’ANSA, la voglia di ricominciare a fare impresa e dare continuita’ al proprio lavoro, malgrado il terremoto e un capannone danneggiato, e’ Gianni Coccia. E lo fa a nome della “Cooperativa della lenticchia di Castelluccio di Norcia”, di cui e’ presidente suo fratello Luciano. “Il sisma aveva provocato danni alle tamponature e ai tramezzi del nostro stabilimento nella zona industriale di Norcia – ha detto l’agricoltore – e ci siamo chiesti cosa fare noi 14 soci. La risposta, se volevamo dare un futuro alle nostre attivita’, e’ stata semplice: rimboccarsi le maniche e affrontare quello che c’era da affrontare”. La Cooperativa, che lavora tutta la filiera di legumi e cereali, ha provveduto a un aumento di capitale sociale. “Abbiamo iniziato i lavori di recupero dell’immobile – ha spiegato Coccia – e cosi’ abbiamo ricominciato a lavorarci”. “Tanto che in questi giorni – ha aggiunto – stiamo pulendo la lenticchia raccolta a inizio agosto”. “Sono serviti circa 100 mila euro per rendere di nuovo agibile il capannone – ha spiegato il socio della Cooperativa – mentre dallo Stato credo che otterremo, non so quando, un rimborso di circa 50 mila euro, stando ai calcoli fatti”. “L’importante era comunque ricominciare – ha sottolineato Coccia -, malgrado la siccita’ che ci ha fatto perdere circa il 30% del raccolto, siamo comunque soddisfatti, al termine di un anno cosi’ complicato non era scontato riuscite a seminare e raccogliere la lenticchia a Castelluccio”.