Terremoto, a L’Aquila inaugurato “Vico Amatrice”

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Da oggi nel centro storico dell’Aquila c’e’ un ‘Vico Amatrice’ dedicato ai ‘fratelli’ che hanno subito il Terremoto 2016 sette anni dopo quello del capoluogo abruzzese: la targa per ora solo simbolica, perche’ da apporre in un palazzo ancora da ricostruire, e’ stata scoperta nel corso di una cerimonia alla presenza dei due sindaci, Pierluigi Biondi e Sergio Pirozzi, e del promotore, il gruppo di azione civica Jemo ‘nnanzi, rappresentato dal presidente Cesare Ianni. “Chi ha attraversato la zona rossa del dolore sa che cos’e’ e ha un altro passo a livello morale – ha detto il sindaco di Amatrice – Siamo simili, accomunati da essere gente di montagna, e queste somiglianze si sono ancora piu’ strette con i rapporti umani. Abbiamo un’altra cosa uguale, la difesa del territorio, dell’identita’, la difesa del patrimonio storico di millenni, e non ci facciamo mettere i piedi in testa da nessuno – ha aggiunto – Sono orgoglioso di essere qui, so che avete trattato benissimo la mia gente perche’ avete sofferto e chi ha sofferto ha un altro passo. Questo e’ il messaggio che parte dall’Aquila, insieme faremo tante cose”. Biondi ha riconosciuto il ruolo di Pirozzi, “un leone che si batte per la sua terra e questa nazione spesso disgraziata ha bisogno di chi si batta per i propri diritti. Continui a farlo perche’ avra’ il sostegno della Comunita'”. “L’Azione civica trova sinergia con la volonta’ politica e l’azione amministrativa. E’ un piccolo tratto di strada ma nel cuore della nostra citta’ – ha detto Ianni – In questa maniera marchiamo un segno di fratellanza scolpito su pietra che rimarra’ alle future generazioni”.

La ditta Cialente marmi ha donato la targa alle comunita’. La Ditta i platani che sta lavorando all’edificio fondazione Carispaq che da’ sull’ormai ex largo Tunisia, ha messo a disposizione gli operai per scoprire dall’alto la targa e si occupera’ del posizionamento alla fine dei lavori. Pirozzi ha ricevuto una maglia dell’Aquila Calcio dall’allenatore Maurizio Battistini e un gagliardetto del gruppo Alpini “Iacobucci”.

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