Le prime 11 casette per gli sfollati di Castelsantangelo sul Nera, comune maceratese che subi’ danni con il sisma del 24 agosto 2016 ma fu poi distrutto dalle scosse del 26 e 30 ottobre successivo, dovrebbero essere consegnate il 24 agosto, ad un anno esatto dalla catastrofe. Una cinquantina sui 280 sfollati del paese ha scritto al premier Gentiloni, ai presidenti di Camera e Senato al presidente della Regione per dire quel giorno ”non venite, non vi vogliamo”, le passerelle sarebbero ”una provocazione”, ma il sindaco Mauro Falcucci, pur condividendo le preoccupazioni dei suoi concittadini per i ritardi di Sae e ricostruzione invita i ”pochi fra loro, tre o quattro, che continuano a danneggiare la comunita’ con dichiarazioni irresponsabili e non corrette” ai giornalisti, di smetterla di ”ingannare” l’opinione pubblica con ”vittimismi” fuori luogo. Il riferimento e’ a chi ha rifiutato la sistemazione in albergo o in affitto per restare a vivere a Castelsantangelo nelle roulotte o in camper.
”Se c’e’ un bagno solo in quell’area, non allestita dalla Protezione civile, non e’ colpa delle istituzioni, e le utenze di acqua e gas vanno pagate, proprio per correttezza nei confronti degli altri terremotati e dei tanti italiani che ci hanno dimostrato concretamente la loro solidarieta””. In questi mesi peraltro Falcucci non ha risparmiato critiche per la lentezza degli interventi post sisma, e soprattutto per la scelta di ”mettere tutti i 140 comuni del cratere sismico sullo stesso piano: quelli che hanno solo piccoli danni e quelli devastati. Confido che a ottobre il Governo individui un modello organizzativo diverso, come fu fatto per il sisma del Friuli o per quello di Umbria e Marche del 1997”. Comunque, conclude, un grazie per la ”grande sensibilita’ e umanita’ dimostrate in questo anno” va all’ex capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, che ha appena lasciato l’incarico per motivi personali.