Nel nostro Paese oltre 91mila minorenni sono assistiti perché hanno subito maltrattamenti. Ma il numero reale di queste piccole vittime è molto più alto: solo un caso su nove viene individuato e preso in carico dai servizi sociali e sanitari. In totale potrebbero essere 800mila i minori che subiscono violenze di diverso genere. Si va dall’abuso sessuale vero e proprio (circa il 5%), alle violenze fisiche (circa il 7%) a quelle psicologiche (più del 13%). E i bambini stranieri, rispetto a quelli italiani, corrono un rischio doppio di incorrere in un abuso. Per contrastare questo preoccupante fenomeno il pediatria di famiglia può e deve svolgere un ruolo fondamentale, di sentinella, perché è l’operatore sanitario che assiste più frequentemente un giovane. Può quindi riconoscere e segnalare il caso ai servizi sociali o alle forze dell’ordine. Il problema è che non può essere lasciato solo: si deve creare una rete di supporto che comprenda anche psicologi clinici, medici di famiglia, ginecologi, forze dell’ordine e magistrati. E’ questo l’impegno che la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) prende nella prima giornata dell’XI Congresso Nazionale scientifico dal titolo Insieme ai Bambini insieme Noi. Da oggi fino a sabato gli specialisti si riuniscono a Roma per fare il punto su temi di grande attualità sia scientifica che politico-sociale. “Non solo, si deve aumentare anche il livello di consapevolezza e conoscenza del problema da parte del pediatra di famiglia – afferma la dott.ssa Paola Miglioranzi responsabile nazionale FIMP per i progetti contro l’abuso sui bambini e adolescenti -. La continuità dell’assistenza che contraddistingue il nostro lavoro ci permette di capire cosa stia realmente capitando ad un giovane anche per questi aspetti. Abbiamo già organizzato corsi di formazione specifici in 14 città italiane. Con la creazione della rete saremo ancora più capaci di affrontare ed arginare un fenomeno in grave crescita”. “La tutela del benessere psico-fisico dei giovanissimi per tutto l’arco della crescita e dello sviluppo è un nostro compito prioritario – aggiunge il dott. Luigi Nigri Vice Presidente Nazionale della FIMP -. Ma dobbiamo saper individuare anche le condizioni di disagio che spesso affliggono un minorenne e che rendono difficili i suoi rapporti con i coetanei, la famiglia, la scuola o l’intera società. La FIMP è da anni impegnata, in stretta collaborazione con le Istituzioni e altre associazioni, in progetti di impegno sociale. Ora dobbiamo fare di più sfruttando il rapporto fiduciario con le famiglie e la distribuzione capillare su tutto il territorio nazionale”. Per questo al congresso FIMP 2017 ampio spazio viene dedicato anche all’uso di psicofarmaci senza prescrizione medica e a quello delle sostanze stupefacenti. Gli adolescenti italiani, infatti, risultano ai primi posti in Europa per questi consumi. “Un fenomeno in forte crescita negli ultimi anni è il commercio di droghe su internet – sostiene la dott.ssa Stefania Russo, responsabile nazionale FIMP per i rapporti col Dipartimento antidroga e col MIUR –. Sono oltre 650 i siti web che vendono on line le cosiddette “nuove sostanze psicoattive”. Si tratta di prodotti legali a base di erbe o funghi che producono effetti simili a quelli di cannabis, ecstasy o allucinogeni. Per questo abbiamo realizzato la APP “Giù le mani dai nostri figli” nell’ambito del Progetto S.O.N Support. Attraverso un linguaggio semplice l’applicativo mette a disposizione dei genitori e degli educatori informazioni sul fenomeno della vendita online delle sostanze stupefacenti, sui rischi per la salute e anche notizie riguardanti le nuove droghe arrivate negli ultimi anni sul mercato. L’APP per continuare ad essere attiva e scaricabile ha bisogno di un aggiornamento del software e dei contenuti, che siamo disponibili ad effettuare in collaborazione con il Dipartimento Politiche Antidroga”.
Dai pediatri italiani particolare attenzione è riservata anche ai problemi dei minori stranieri non accompagnati. “Da inizio anno oltre 18mila giovani sono arrivati nel nostro Paese dopo aver affrontato viaggi spesso pericolosissimi – sottolinea la dott.ssa Maria Rosaria Sisto, responsabile nazionale FIMP per il minore migrante -. Si tratta di una categoria di persone i cui diritti rischiano di essere affievoliti o addirittura negati. Nell’ultimo decennio attraverso corsi di formazione, congressi locali, regionali, nazionali, la FIMP ha maturato una profonda cultura sul fenomeno. Stiamo costruendo una rete di medici con una preparazione specifica e potremo dare il nostro contributo affinché siano garantiti il benessere di tutti i migranti e la loro integrazione nella società italiana”. Un altro tema di grande attualità che è al centro del congresso di Roma è quello dell’ambiente. “L’infanzia spesso paga il prezzo più alto provocato dalle molte criticità che contraddistinguono diverse aree del nostro Paese – conclude la dott.ssa Maria Grazia Sapia responsabile nazionale FIMP per l’Ambiente -. A Taranto, per esempio, si registra un aumento del 21% della mortalità per tutte le cause e del 54% nella incidenza del cancro nei bambini. Come “avvocati” della salute dei giovanissimi al G8 di Bologna sull’ambiente, del giugno scorso, abbiamo avanzato alcune proposte e raccomandazioni alle Istituzioni italiane. A nostro avviso è necessario effettuare un attento monitoraggio degli effetti negativi sulla salute del bambino causati dall’inquinamento, promuovere interventi educativi e rafforzare con atti concreti l’attenzione ai primi 1.000 giorni di vita della persona. Infine va incentivato l’uso di energie rinnovabili e promosse politiche di sviluppo ecosostenibile”.