Acqua: siamo idratati a sufficienza? Ecco come scoprirlo osservando la lingua

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L’acqua è un elemento fondamentale per la vita degli esseri viventi: rappresenta la componente principale delle cellule dell’organismo umano e una perdita abbondante di liquidi superiore al 10% del volume complessivo può provocare significativi deficit nella nostra attività fisica e mentale.

Siamo fatti per due terzi circa di acqua, quindi va da sé quanto il suo ruolo sia fondamentale per il nostro organismo”, spiega Roberto Volpe, medico del Servizio prevenzione e protezione (Spp) del Cnr di Roma. “Non è un caso che l’Organizzazione mondiale della sanità consigli di berne almeno 10 bicchieri al giorno. L’acqua non fornisce calorie ma, può apportare sali minerali in misura diversa a seconda della sua composizione. Inoltre, con il caldo o quando si fanno sforzi si suda molto e si perdono perciò sali minerali quali sodio, cloro, magnesio e potassio, essenziali per il buon funzionamento di cuore e muscoli. È importante dunque mantenersi ben idratati bevendo acque con un buon contenuto di sali, ma anche tè, yogurt da bere e succhi di frutta. Fa bene inoltre assumere una buona quantità di alimenti ricchi di acqua, in particolare verdure e frutta. È sconsigliato invece assumere bevande alcoliche, che aumentano la sudorazione e la conseguente perdita di sali”.

Ogni tipo di acqua – spiega Claudia Ceccarelli sull’Almanacco della Scienza del CNR – ha caratteristiche proprie, vanno perciò scelte con attenzione, soprattutto in presenza di particolari patologie, quali ipertensione arteriosa o scompenso cardiaco, per le quali l’assunzione di una quantità eccessiva di sodio può rappresentare una minaccia. “Alcuni tipi di acque contengono molto sodio, altre, stimolando la diuresi, sono utili ad abbassare una pressione arteriosa elevata. Altre ancora poi possono risultare interessanti per il quantitativo di calcio, utile per prevenire l’osteoporosi, e di bicarbonati per contrastare l’acidosi secondaria dovuta a un’alimentazione ricca di proteine o a un’attività fisica intensa”, conclude il ricercatore. “La disidratazione va comunque evitata perché può comportare uno stato di malessere generale, fino a un pericoloso collasso cardiocircolatorio. Un metodo semplice per controllare il nostro stato di idratazione è osservare la lingua: se è secca, bisogna bere anche se non ne sentiamo il bisogno. Particolare attenzione va riservata agli anziani perché hanno una percezione della sete ridotta rispetto ai giovani”.

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