L’alloro, scientificamente noto come Laurus nobilis, è un sempreverde appartenente alla famiglia delle Lauracee. Il suo nome ci rimanda ai tempi antichi, quando l’alloro veniva usato per coronare il capo dei vincitori, di poeti e laureati, come simbolo di sapienza e di gloria. Innumerevoli sono le sue proprietà benefiche: spiccatamente digestivo, purificante per tutto il tubo digerente e in grado di favorire l’eliminazione dei gas intestinali, viene impiegato per eliminare i liquidi corporei in eccesso, diminuire il dolore legato al ciclo mestruale, come espettorante, in caso di catarro e tosse grassa. L’alloro riduce le secrezioni nasali, attenua bronchiti e faringiti, è un ottimo rimedio naturale contro le infiammazioni gengivali e il mal di gola.
Ma non è tutto. Esso stimola le difese immunitarie, contrasta l’azione nociva di radicali liberi, cura anoressia, insonnia, problemi d’umore. Il decotto di bacche contrasta sinusite, ascessi e nevralgie; mentre l’eleolito, ottenuto dalla macerazione delle bacche in olio d’oliva, è utile per massaggi antireumatici, crampi, contratture muscolari e stanchezza. Oltre a bagni rilassanti e pediluvi, l’alloro contrasta le zampe di gallina, borse, gonfiori e rughe d’espressione, grazie alle sue proprietà calmanti, rilassanti e riequilibranti. Come utilizzarlo in cucina?
Oltre ad impiegarlo nella passata di pomodoro, in zuppe e minestroni, in cui risalta il suo gusto aromatico, è ottimo per insaporire arrosto, brasato, bollito, spezzatino, stufato e selvaggina, pur sposandosi perfettamente anche con pesce bianco, crostacei, carciofi e patate. Con le foglie si ottiene il liquore Laurino, noto per la sua azione digestiva. Per ottenere l’infuso di alloro, il cosiddetto canarino, che aiuta la digestione è sufficiente pulire bene un limone, lavare qualche foglia di alloro e, quando l’acqua in una pentola arriva ad ebollizione, versare questi ingredienti, lasciandoli in infusione per circa 10 minuti per poi dolcificare col miele.