Sulle colline della Cisgiordania presso la sponda nord-occidentale del Mar Morto, sorge il sito di Qumran, divenuto famoso in seguito alla scoperta nel 1947 dei cosiddetti Manoscritti del Mar Morto e dei resti di un monastero dove si ritiene vivesse una comunità di Esseni.
Secondo quanto riportato sul nuovo fascicolo della rivista “Archeologia Viva” (Giunti Editori), alle undici grotte esplorate sessant’anni fa se ne aggiunge ora una dodicesima: anche questa probabilmente conteneva i famosi “rotoli”, documenti su pergamena tra cui antichi testi biblici risalenti al periodo del Secondo Tempio (536 a.C.-70 d.C.), ma i trafugatori in questo caso sono arrivati ai preziosi reperti prima degli archeologi dell’Università ebraica di Gerusalemme e dei loro colleghi americani.
Secondo gli studiosi, la 12ª grotta doveva contenere rotoli manoscritti risalenti alla stessa epoca di quelli (novecento in tutto) ritrovati nelle altre undici: lo testimonia la presenza delle giare, rotte e vuote, dov’erano conservati e che erano disposte in una nicchia lungo le pareti dell’antro.