I ghiacciai del continente asiatico perderanno un terzo della loro massa a causa del riscaldamento globale entro la fine del secolo, con conseguenze catastrofiche per milioni di persone. Questo, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature, è il migliore degli scenari possibili: quello che si basa sul presupposto che il mondo limiti il riscaldamento globale a 1,5 gradi in più rispetto ai livelli preindustriali. “Limitare a 1,5 gradi il riscaldamento sarà già di per sé un compito estremamente difficile”, spiegano i quattro ricercatori (P.D.A. Kraaijenbrink, M.F.P. Bierkens, A.F. Lutz, W.W. Immerzeel), “e anche così, il 36% della massa glaciale delle montagne asiatiche andrà perduta” entro il 2100. Con un aumento delle temperature di 3,5 oppure di 4,0, o ancora di 6,0 gradi Celsius i ghiacciai potrebbero perdere rispettivamente il 49%, il 51% o il 65% della propria massa, dicono i modelli elaborati dai tecnici. Le High Mountains of Asia (HMA) comprendono tutta la regione geografica attorno all’altopiano del Tibet, la più grossa riserva di ghiaccio dell’universo intero dopo quelle dei due poli. Esse alimentano molti fra i più grandi fiumi del mondo, incluso il Gange, l’Indu e il Brahmaputra, dai quali dipende la vita di centinaia di milioni di persone.