“L’estate è solo in apparenza una stagione di relax. In realtà da giugno a settembre registriamo un netto aumento delle prescrizioni di ansiolitici e antidepressivi“: lo ha dichiarato all’Adnkronos Salute Claudio Mencacci, past president della Società italiana di psichiatria e direttore del Dipartimento di Salute mentale e neuroscienze dell’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano. La conferma arriva dai dati forniti dall’Agenzia italiana del farmaco sulle benzodiazepine, psicofarmaci dalle proprietà sedative, ipnotiche e ansiolitiche: gli acquisti da parte delle farmacie territoriali (per il consumo pubblico e privato) registrano nel corso dell’anno dei picchi a gennaio, giugno e settembre. I tre ‘picchi’ annuali sono “coerenti con quanto vediamo nella pratica quotidiana“, assicura Mencacci. “Ad aumentare nei mesi caldi sono in particolare il disturbo d’ansia e panico, i disturbi del sonno, i comportamenti aggressivi e le fasi maniacali del disturbo bipolare“. “L’estate, al di là degli idealismi, è un momento critico per la psiche, in particolare per quanto riguarda l’ansia e il sonno. Ecco perché si consumano più della media benzodiazepine, antidepressivi e ansiolitici per dormire“. “Anche il fatto di rivoluzionare le proprie abitudini e magari ritrovarsi dover organizzare un viaggio o una vacanza, può destabilizzare e scatenare ansia. Lo testimonia l’aumento delle situazioni di urgenza negli ospedali, ma anche il maggior consumo di alcolici e sostanze stupefacenti che si registra in estate è ‘spia’ di una malessere da non sottovalutare“.
“Il gran caldo incrementa in maniera significativa la frequenza di alcuni disturbi mentali. Manifestazioni spia di uno stato di eccitazione cerebrale che ormai ben sappiamo legato anche all’esposizione alla luce, oltre che alle temperature“.