“Oggi entrerò in Ratisbona, sarà una grande emozione. Sono partita da poco. Ieri sulla tratta che mi avrebbe dovuto portare da Schwandorf a Maxhutte, ho incontrato molta solidarietà. Però ho dovuto proseguire fino a Burglengenfeld, allungando il cammino di parecchi chilometri per poter trovare un alloggio. Ho adottato il motto: “Speriamo che me la cavi”. C’era tanta nebbia al punto tale da non vedere oltre i due metri. E’ stato davvero molto pericoloso il cammino e faticoso”.
Lo ha dichiarato Vienna Cammarota, Guida Ambientale Escursionistica campana dell’AIGAE, 67 anni, prima donna al mondo che sta facendo a piedi il Gran Tour di Goethe, attraversando la Repubblica Ceca, la Germania, l’Austria, poi l’ingresso in Italia. Vienna è partita il 28 Agosto da Karlovy Vary, Repubblica Ceca, proprio dalla cittadina che vide la partenza di Wolfgang Goethe il 3 Settembre del 1786. Vienna sta tentando l’impresa di essere la prima donna al mondo a percorrere il Gran Tour di Goethe, 231 anni dopo e di farlo a piedi, incontrando genti e città, nuovi sentieri. In questo momento sono stati anche superati i primi 180 Km a piedi.
E’ stato il giorno della solidarietà. In Germania molta solidarietà.
“L’unica persona che ho incontrato è stato un ragazzo con il suo cane che mi ha dato indicazioni importanti. Ma posso anche dire che ieri, 4 Settembre, è stata la giornata della solidarietà. Nei pressi di un bivio l’unica presenza, in piena nebbia, era quella di un operaio che stava asfaltando la strada. Lui è sceso dal suo mezzo meccanico – ha proseguito Cammarota – ha preso la cartina e l’abbiamo guardata insieme. Poi ho continuato il mio percorso fino a Maxhutte dove avrei dovuto alloggiare, ho girato in lungo e largo il paese per trovare un posto, ma nulla. Ho proseguito per un altro paese e sono arrivata a Burglengenfeld. Ho trovato la città bella e ricca di colori con le sue case, con fiori. Sono entrata nella biblioteca comunale per chiedere delle mappe ed ho raccontato la mia storia. La signora ha detto: “le mappe le abbiamo, solo che dovreste pagarle, ti accompagno al municipio e le avrai gratis”. Lungo la strada mi ha chiesto : ” Sei sola ,neanche un cane per compagnia? “.
Le ho risposto e mi ha dichiarato che lei avrebbe paura. Al Municipio la mappa non c’era e mi ha accompagnato in una libreria raccontando poi tutto all’altra signora ed è andata via. Al negozio la signora ha notato la mia stanchezza, mi ha fatto sedere, offrendomi un cappuccino e cercando la mappa. Non era possibile averla. Avrei dovuto fermarmi a Maxhutte per poi ripartire per Ratisbona ed invece sono stata costretta ad allungare il passo per Burglengenfeld, superando Maxhutte. Niente mappa per coprire da Burglengenfeld a Ratisbona. La signora però ha dimostrato una grande volontà ed ha chiamato al telefono il collega di Regensburg chiedendo informazioni sulla mappa. Alla fine il risultato è stato ottenuto. Poi abbiamo iniziato a parlare del più e del meno, si è dispiaciuta molto di non conoscere parole italiane, avrebbe voluto parlare in italiano ed alla fine mi ha detto: “Potresti dormire a casa mia ho una stanza libera”. Ho ringraziato e declinato l’invito, avevo già preso alloggio in un Gasthof. Ho pensato che esiste anche qui la solidarietà”.
Grazie Vienna, stai mappando il tessuto sociale e culturale delle genti ma anche nuovi sentieri che conducono all’Italia.
Vienna è già partita da Burglengenfeld per Ratisbona, avrebbe voluto farlo da Maxhutte ma le condizioni meteorologiche avverse hanno dato la possibilità a Vienna di conoscere e raccontarci un’altra bella città della Germania.
Ratisbona: fortezza sul Regen , è una città extra – circondariale della Baviera ed il suo centro storico è patrimonio dell’Umanità, dunque patrimonio Unesco da ben 11 anni.
“Ratisbona sorge nella parte centrale della Baviera, nell’alto corso del Danubio, presso la confluenza con il suo affluente Regen, a breve distanza dai rilievi della Selva Bavarese e della Selva Boema.
La città ha un clima di tipo temperato umido.
Il primo insediamento risale all’ età della pietra. Il nome della città odierna – ha concluso Vienna Cammarota – deriva dal celtico Radasbona, che era riferito a un insediamento nelle vicinanze. Nell’anno 90, i Romani vi costruirono un piccolo forte, appartenente al sistema difensivo del limes germanico – retico, mentre nel 179 venne edificata una fortezza legionaria per la Legio III Italica sotto l’impero di Marco Aurelio.
Nel 1245 l’imperatore Federico II, elevò Ratisbona a Freie Reichsstadt, città libera dell’Impero, e le diede una certa autonomia politica. Tanti gli edifici religiosi importanti come il Duomo di San Pietro che rappresenta un esempio di primaria importanza dell’architettura gotica tedesca, eretto a partire dal 1270 e terminato nel 1520. Poi abbiamo l’Abbazia di Sant’Emmerano che è il più antico monastero benedettino della Baviera ed ancora l’Alte Kapelle, L’Antica Cappella che venne eretta nel 1002 – 04, ed ancora altre numerose chiese. Tanti gli edifici storici come il Ponte di Pietra, il primo passaggio sul Danubio, il Municipio Vecchio, il Palazzo Thurn und Taxis. Ed ancora la “Galleria d’arte delle Germania orientale”, il Walhalla che sorge, a breve distanza dalla città, lungo le sponde del Danubio. Si tratta di un monumentale tempio neoclassico, in cui sono collocati i busti delle più importanti personalità della storia e della cultura tedesca voluto dal re Ludovico I”.
Fu a Ratisbona che Papa Benedetto XVI tenne, il 12 Settembre del 2006, la lectio magistralis “Fede, ragione e università – Ricordi e riflessioni”.