In Indonesia parte dei 140mila evacuati a causa dell’imminente eruzione del vulcano Agung sono stati invitati dalle autorità locali a tornare a casa per il sovraffollamento nei centri di accoglienza: lo ha spiegato il governatore di Bali.
Solo i residenti di 27 villaggi nel raggio di nove chilometri dal cratere devono rimanere nei centri temporanei per ragioni di sicurezza.
L’attività del vulcano rimane “alta ma stabile”: l’eruzione è ancora considerata probabile, ma è impossibile prevedere la tempistica.
Il vulcano Agung, che si erge per 3mila metri di altezza, mostra un’intensa attività sismica dal mese di agosto e potrebbe entrare in eruzione per la prima volta dopo mezzo secolo. Le autorità indonesiane sono pronte a dirottare gli aerei diretti a Bali, frequentatissima isola turistica del Paese: lo ha reso noto il ministro dei Trasporti.
Le autorità indonesiane prevedono di dirottare i voli verso altri dieci aeroporti, in particolare nella vicina isola di Lombok ma anche la capitale Giacarta, sull’isola di Giava.
L’aumento dell’attività sismica, secondo gli esperti locali, è un segnale del magma che continua a salire verso la superficie.
Le autorità indonesiane innalzato il livello l’allarme fino a quello massimo, per il timore che il vulcano possa riprendere la sua attività dopo oltre mezzo secolo di quiete.
L’ultima eruzione, nel 1963, provocò la morte di un migliaio di persone.