Come previsto si è intensificata la tempesta geomagnetica in atto dalla giornata di ieri: inizialmente di classe G1, a causa dell’intensa attività del Sole, la tempesta è salita a classe G2 e poi classe G3, nella scala da 1 a 5.
L’intensità dell’evento è tale da generare aurore, provocare interruzioni delle radiocomunicazioni e rendere instabili le reti elettriche, anche nelle regioni a latitudini di poco inferiori ai 50 gradi. Si potrebbero anche registrare effetti minori sui satelliti e sui Gps.
La tempesta è stata innescata dall’arrivo di una raffica veloce di vento solare, originata da un buco coronale, una grande macchia scura che si estende per circa un milione di chilometri dal polo nord al polo sud, largo circa 200.000 chilometri.
Un buco coronale è un’area nell’atmosfera del Sole dove il campo magnetico arretra e consente ai gas di sfuggire: si tratta di un vero e proprio “squarcio” che appare sulla superficie della nostra stella in media una o due volte al mese. Particolarmente insolita l’estensione assunta nell’evento in corso.