Siamo nella Cina Sud-Orientale. Qui, nel distretto di Nantun, si trova la comunità residenziale di Taichung, conosciuta in tutto il mondo come Rainbow Village, “Villaggio Arcobaleno” in quanto salvata dalla desolazione e dell’abbandono grazie al lavoro certosino del 95enne Huang Yong-fu, veterano dell’esercito che, con pazienza e creatività, da autodidatta, è riuscito a far rinascere la sua comunità. Un po di storia. Quando negli anni 40’ il Partito Nazionalista Cinese lasciò la Cina (Repubblica popolare cinese) per rifugiarsi a Taiwan, 2 milioni di persone, compresi i soldati dell’esercito e le loro famiglie, si ritirarono nell’isola di Taiwan ed il governo decise di costruire dei piccoli villaggi con matriali poveri, il cui degrado aumentò nel corso degli anni, tanto che poi si decise di demolirli per far spazio a nuovi palazzi e appartamenti…. Ciò è stato motivo di proteste, con famiglie restie a lasciare le loro abitazioni. Una delle più pacifiche forme di protesta nei confronti della distruzione di questi villaggi è proprio il Rainbow Village di Taichung. Huang Yong-fu ha inziato a dipingere a mano le mura degli alloggi in disuso e ben presto il suo hobby è diventato più di un passatempo, contribuendo alla rinascita del villaggio, riempenoo di vivacità con le sue minimaliste, innocenti e colorate creazioni: disegni di piante, animali, bambole, aroplani, personaggi manga che rallegrano ogni angolo… un museo pubblico all’aperto dalle tinte brillanti, in grado di lasciare a bocca aperta ogni visitatore che si aggira tra i vicoli del villaggio arcobaleno. “Nonno arcobaleno”, così è stato simpaticamente ribattezzato dai locali, è riuscito nel suo intento, dato che le autorità locali hanno interrotto il progetto di demolizione dell’area, dichiarandola patrimonio culturale; un piccolo gioiello colorato visibile a tutti, continuando a conservare, tra le sue mura, la storia e il ricordo di queste generazioni di veterani.