La rapa rossa, scientificamente nota come Beta vulgaris, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Chenopodiacee, che si contraddistingue per il suo tubero gustoso di color rosso rubino. Nonostante sia ancora poco diffusa sulle nostre tavole, meriterebbe un posto di primo piano nella nostra alimentazione, tanto che sono in molti a definirla un superfood per via delle sue sorprendenti virtù terapiche. Composta principalmente da acqua, vitamine e sali minerali, essa è ipocalorica, rinfrescante, antisettica e ricostituente, pertanto consigliata nei casi di convalescenza, promuovendo il recupero fisico. La rapa rossa è depurativa, stimolando l’eliminazione dei grassi, e antianemica, in quanto le sostanze chimiche racchiuse in quest’ortaggio rivitalizzano i globuli rossi e riequilibrano i livelli di ferro nel sangue.
Benefica negli stati antinfluenzali, rafforza, inoltre, il sistema immunitario, mantiene in salute il sistema cardiocircolatorio e, grazie agli antociani, esercita un’azione antiossidante, contrastando gli effetti dannosi dei radiccali liberi. L’ortaggio contrasta le malattie del fegato, attenua le infiammazioni dell’apparato digerente, previene i crampi, regola la pressione sanguigna, eservita un’azione anticancro, prevenendo il tumore del colon. In cosmesi la rapa rossa viene usata per la preparazione di creme ad azione capillarotropa e antiarrossante.
Dalle origini antiche, tant’ è che il suo consumo è menzionato persino in alcuni anticchissimi scritti greci risalenti al 420 a.C, è estremamente versatile in cucina, tanto da poter essere cosumata sia cruda, aggiunta in ricche insalate, che cotta, lessata, al forno, in padella, oltre che in minestre, zuppe, salse e raffinati risotti. La rapa rossa è sconsigliata nei casi di calcolosi renale, diabete, acidità di stomaco