Sempre più “preoccupante” il quadro delle conseguenze della siccità in Italia: in Sardegna, ad esempio, le precipitazioni “sono state le più basse mai registrate dal 1922, anno di inizio delle rilevazioni pluviometriche“. Il presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici alla Camera, Ermete Realacci, fa un primo bilancio dell’indagine conoscitiva sulla crisi idrica che sta svolgendo la Commissione. Oggi pomeriggio, alle 15, sarà audita in Commissione l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, dopo le audizioni di ieri dei rappresentanti delle Autorità di bacino dell’Appennino meridionale, delle Alpi Orientali, della regione Sardegna e del Distretto idrografico della Sicilia. Dalle prime analisi “il quadro che emerge è preoccupante per tutta l’Italia e richiede politiche lungimiranti ed efficaci per evitare criticità future” afferma Ermete Realacci. “L’allarme vale per tutto il Paese, ancor di più nelle zone che hanno maggiormente risentito della siccità degli ultimi mesi“. In particolar modo, spiega, “vale per alcune aree della Sardegna: pensiamo ad esempio alle aree della Gallura, del Logudoro, del Campidano e dell’Iglesiente, del Montevecchio e del Tirso, dove le piogge annuali nel periodo 2015-2017 sono state inferiori dell’80%-90% rispetto a quelle rilevate nel lungo periodo“. “Considerando solo l’anno idrologico 2016-2017, nelle aree citate le precipitazioni sono state le più basse mai registrate dal 1922, anno di inizio delle rilevazioni pluviometriche“.