Mentre sono in corso le indagini aperte dalla Procura di Foggia sul rogo del sito archeologico di Faragola, intanto in giornata saranno compiute le operazioni di rimozione delle lamiere e della tettoia interessate dall’ incendio, che crollando ha danneggiato in modo irreparabile mosaici del IV e V secolo. C’e’ intanto attesa per conoscere i risultati delle verifiche effettuate dai vigili del fuoco del Comando provinciale di Foggia e stabilire le cause dell’incendio, di cui dai carabinieri non è esclusa l’origine dolosa. L’unica ipotesi che gli investigatori si sentono di poter escludere con certezza, e’ il fatto che le fiamme si siano sviluppate a causa di una esplosione, cosi’ come ipotizzato ieri dal presidente del Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici del MiBact, l’archeologo Giuliano Volpe. Per il sottosegretario al Turismo e deputato di Alternativa Popolare Dorina Bianchi “Quanto accaduto al sito archeologico di Faragola e’ un atto che va condannato senza se e senza ma”. “Se, come dalle prime indagini, si confermasse l’ipotesi dell’incendio doloso, mi auguro che la pena possa essere esemplare – continua – il danno e’ stato inferto non soltanto al patrimonio culturale di valore inestimabile, ma anche a quanti in questi anni hanno lavorato duramente per riportarlo alla luce”. “Si fa sempre piu’ urgente riaprire la discussione sul ddl per l’inasprimento delle pene per delitti contro il patrimonio culturale presentato dal Ministro Franceschini e dal Ministro Orlando.”, conclude.