È degli scorsi giorni il tragico episodio di Flero, in provincia di Brescia, che ha visto una piccolina di appena 14 mesi perdere la vita a causa dei morsi del pitbull di famiglia. Una tragedia che ha scosso molto gli animi, e fatto riflettere sul fatto che simili tragedie si possano evitare, con le dovute accortezze del caso. L’ennesima aggressione che ha provocato enormi polemiche, soprattutto tra quanti chiedono a gran voce che la diffusione di alcune razze di cani venga regolamentata. “Abbiamo scelto di aspettare nel commentare la tragedia di Flero proprio per rispettare il dolore. Ma cosa dobbiamo sopportare ancora, a quando un’altra morte?“. “Oramai questo tipo di aggressioni sono all’ordine del giorno, sembrano quasi scadenzate, e questo è incredibile oltre che inaccettabile” si sfoga Claudio La Rosa, responsabile della tutela e il benessere degli animali per FareAmbiente. “Basta con questo falso animalismo buonista che non tutela per nulla il mondo animale ma che anzi provoca con le sue idee spesso demagogiche, tragedie” – continua La Rosa – “è da tempo che richiediamo che per alcune razze di cani sia necessario una certificazione di idoneità al possesso o meglio all’adozione, un vero e proprio patentino“. “E’ davvero assurdo pensare che adottare un cane di 30-40kg e per di più con una certa indole sia identico che adottare un piccolo barboncino” – prosegue La Rosa – ”e questa è una violenza anche nei confronti degli animali stessi, perché chi adotta un cane deve avere la piena consapevolezza e padronanza di quello che sta facendo e delle caratteristiche dell’animale che sta portando in casa”. “Questo ripeto e lo voglio sottolineare, è rispetto anche nei confronti dell’animale stesso” continua indignato La Rosa. “Quello che stiamo dicendo in qualsiasi altro paese civile è già norma. Ad esempio come in Francia o in Gran Bretagna e non credo che questi siano paesi incivili, insensibili e non amanti degli animali o nel caso in questione dei cani, ma anzi questa vena di animalismo ragionevole da loro è radicata da ben più tempo,e vige davvero il pieno rispetto dell’animale. Non è certo un animalismo dell’ultima ora come spesso accade in Italia, che alla luce dei fatti risulta pericoloso sia per le persone che per gli animali stessi” conclude il responsabile di FareAmbiente.