“Ora nebbia, tanta nebbia, ma anche pioggia. Ho dovuto prendere un’aspirina, il percorso è condizionato dalle condizioni meteorologiche. Molti chilometri sotto la pioggia e spesso anche in compagnia della nebbia. Oggi sono partita presto da Bad Abbach diretta verso Kelheim. Sto per avvicinarmi a Monaco. Bella davvero la città di Ratisbona”.
Lo ha dichiarato Vienna Cammarota, Guida Ambientale Escursionistica campana dell’AIGAE, 67 anni, prima donna al mondo che sta facendo a piedi il Gran Tour di Goethe, attraversando la Repubblica Ceca, la Germania, l’Austria, poi l’ingresso in Italia. Vienna è partita il 28 Agosto da Karlovy Vary, Repubblica Ceca, proprio dalla cittadina che vide la partenza di Wolfgang Goethe il 3 Settembre del 1786. Vienna sta tentando l’impresa di essere la prima donna al mondo a percorrere il Gran Tour di Goethe, 231 anni dopo e di farlo a piedi, incontrando genti e città, nuovi sentieri. Domani sarà il 68esimo compleanno di Vienna Cammarota. A questa età la guida ambientale escursionistica della Campania sta tentando un’impresa senza precedenti. L’età c’è, l’impresa pure. Vienna sta mappando il tessuto sociale e culturale della nuova Europa, 231 anni dopo Goethe.
Domani sarà il compleanno di Vienna alla quale è piaciuta molto Ratisbona dove c’è uno straordinario progetto di valorizzazione della risorsa fluviale.
“Ogni mattina, quando inizio un nuovo percorso mi auguro che non ci sia nebbia o pioggia. Anche stamattina – ha proseguito Vienna – ho iniziato con nebbia che man mano si sta diradando . Il percorso è troppo piatto senza alcuna variante. La gente resta stupita e lungo la strada incontro persone le quali alla mia solita domanda, rispondono che il sentiero a piedi è davvero lungo. Per fortuna alle porte di Ratisbona sono stata accompagnata dal fiume Regen descritto anche da Goethe. Entrata in Regensburg, Ratisbona, ho avuto l’opportunità di ammirare sulle sponde del fiume il progetto sviluppato per la sua valorizzazione e fruizione. E’ un progetto molto bello che permette a tutti di poter fare sport, nuoto, pescare, infatti Regen è ricco di pesci e dunque di vivere in piena armonia tale grande risorsa fluviale. Bellissima Ratisbona. Sono entrata nella Città Vecchia e l’ho visitata. Ratisbona è Patrimonio dell’Umanità dichiarata tale dall’Unesco. Il Duomo attira tanto, in stile gotico e con la volta in gotico francese. Secondo la regola architettonica francese “tutto era da seguirsi nella giusta misura”. A Ratisbona sono entrata in chiesa con timore per la grandiosità dell’opera di cui si percepisce il significato: la casa del Signore dà sicurezza nel pericolo, chiarezza di idee nell’incertezza, trasmette fiducia. La chiesa è intitolata a San Pietro e una statua lo rappresenta con una chiave e un Pastorale a forma di croce. San Pietro simboleggia nel cristianesimo la forza e la debolezza. Pietro rinnegò il suo Signore ma seppe coraggiosamente testimoniare la sua fede fino al martirio”. Kelheim è una cittadina situata nel Land della Baviera, è bagnata dal fiume Altmuhl, affluente del Danubio. Nella frazione di Weltemburg si trova l’antica abbazia benedettina di Weltenburg.
Un’estate con le grandi imprese delle Guide Ambientali Escursionistiche per mappare e ricostruire il tessuto sociale e culturale dei popoli europei. Dai sentieri alle relazioni umane, dai costumi alla geologia del territorio, tutti obiettivi importanti, unici per il cui raggiungimento è necessaria una profonda conoscenza dei luoghi.
Conoscenza che stanno mostrando anche Marco Saverio Loperfido, Marina Vincenti ed il loro cagnolino Bricco.
Ed ecco che mentre Vienna Cammarota scende verso l’Italia, Marco, Marina e Bricco salgono verso Bruxelles. Loro hanno già attraversato l’Italia, l’Austria, la Germania, ora la Francia. L’obiettivo dei tre è Paese Europa.
Sono partiti il 1 Maggio da Chia, viterbese. A piedi hanno percorso ben 2000 km ed ora si avvicinano a Bruxelles. Consegneranno Lettera in Cammino al Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.
“Lungo il percorso stiamo chiedendo alle Associazioni che si occupano di territorio, paesaggio, ambiente e mobilità sostenibile, di affidarci le loro riflessioni e le loro esperienze concrete. Arriveremo a Bruxelles a piedi, al Parlamento Europeo. Al Presidente Tajani in persona consegneremo un unico documento denominato “Lettera in cammino” contenente i desideri – ha dichiarato Marco Loperfido – i sogni, i progetti dei cittadini che abbiamo incontrato e che incontreremo ancora. Siamo partiti il 1 Maggio da Chia, nei pressi di Viterbo e stiamo percorrendo strade, sentieri, tutto a piedi. Il nostro obiettivo è anche quello di consegnare una nuova mappatura degli itinerari naturalistici in grado di unire le Nazioni attraverso il cammino. Cara Bruxelles ti porteremo un’Europa sporca di fango e cioccolata, tanto cara al camminatore. Siamo i postini di una volta quando andavano a raccogliere le lettere casa, casa ed a piedi. A piedi si riesce a capire veramente come un dialetto si trasformi in un altro e infine cambi in lingua; a piedi si comprende cosa crea la continuità, come un paesaggio sfumi nell’altro e perché quel fiume o quella strada abbiano cementato insieme, come fanno le radici per un terreno, quelle genti così lontane tra loro e dunque differenti. Cara Europa ti hanno fatto credere che una moneta sarebbe servita a farci sentire tuoi figli ed invece tu eri più viva ed operante quando avevamo monete diverse, perché l’importante è scambiarcele per mano. Eri più viva quando eri nel mentre del guado, in quel processo in cui si fatica ad andare avanti, che adesso che riposi beata nel cielo astratto delle parole catodiche”.
Marco, Marina, Bricco e l’oro del Reno
“L’oro del Reno, nelle leggende nordiche, è stato maledetto dal nibelungo Alberich: chi se ne appropria per dominare il mondo conduce se stesso alla rovina. Non c’è più nessuno che sia in grado di spezzare questo destino – ha scritto Marco Loperfido nel suo diario di viaggio – né uomini liberi alla stregua di Sigfrido, né utopie sociali, né oltre uomini, né l’opzione orientale del redento Wagner, né coraggiosi Hobbit che rigettino l’anello indietro, né i radical chic del quartiere Vauban, nemmeno io con questo scritto. L’Oro del Reno derubato dagli uomini millenni or sono si è sparso così tanto per il mondo da diventar lui stesso l’unico vero dominatore del mondo.
Forse solo il Reno, che nel suo antichissimo nome significa “scorrere”, può darmi l’illusione di una via da seguire”.