Torna in aula alla Camera, oggi pomeriggio, come secondo punto in discussione, il ddl Falanga, “più che un provvedimento legislativo – si legge in una nota del WWF – un vero e proprio salvacondotto per i “ladri” di territorio, per gli speculatori che a dispetto della bellezza del nostro Paese fanno dell’abusivismo una regola. Tutto ciò mentre in Senato langue, nonostante la mobilitazione dell’opinione pubblica e del mondo associativo, la legge sul Consumo del suolo, una legge di cui il nostro Paese avrebbe un gran bisogno.“
Il WWF chiede al Parlamento “di mettere definitivamente la parola fine alla Falanga, una proposta di legge inaccettabile che costituisce di fatto una sorta di titolo abilitativo edilizio acquisito in capo a chi ha realizzato un edificio illegale e lo abita, spostando per legge, in fondo alla lista degli ordini di demolizioni le case illegali stabilmente occupate.“
“L’introduzione dell’abusivismo di necessità per giustificare questo intervento normativo è semplicemente incomprensibile: invece che puntare sulla legalità per tutelare il territorio e il capitale naturale di tutti gli italiani con in ddl Falanga si sceglie nella sostanza di legalizzare l’illegalità, e come se non bastasse rappresenta una minaccia alla sicurezza della collettività”. Dichiara la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che su Twitter ha definito il ddl Falanga uno “schiaffo all’ambiente e alla legalità”.
“Gli oltre 50 milioni di stranieri che ogni anno visitano l’Italia sono attirati dalle nostre bellezze, dal nostro paesaggio, dalla nostra natura e dalla nostra storia – conclude Donatella Bianchi -. Possibile che, invece di tutelare questo patrimonio unico al mondo si apra la strada a questa ‘deturpazione di necessità’?”.