Era il 6 ottobre 1995 quando, sulla rivista Nature, venne annunciata una scoperta sensazionale. Michel Mayor, astronomo dell’Università di Ginevra e il suo specializzando Didier Queloz, annunciarono, infatti, di aver avvistato il primo pianeta extrasolare. Un annuncio destinato a diventare storia, avvenuto all’Observatorie de Haute-Provence, in Francia, grazie al metodo della velocità radiale. Il 12 ottobre la scoperta venne, poi, confermata da dr Geoffrey Marcy della S.Francisco University e dal dr Paul Butler dell’Università della California. Parliamo di 51 Pegasi b, che ha stabilito una pietra miliare nella ricerca astronomica, facendo apparire il nostro universo più ricco, più strano, meno solitario.
51 Pegasi b, noto anche come Bellerofonte, dal nome dell’eroe greco che domò il cavallo alato Pegaso, venne avvistato grazie al sensibile spettrografo Elodie, in grado di rilevare anche i più piccoli cambiamenti di regolarità nella velocità dele linee spettrali. Esso è il prototipo dei pianeti gioviali caldi , si trova in orbita attorno alla stella 51 Pegasi, simile al nostro Sole, nella costellazione di Pegaso. Si è scoperto che il pianeta orbitta attorno alla propria stella in circa 4 giorni terrestri, che è molto più vicino al proprio Sole di Mercurio, che ha una temperatura stimata di 815 gradi, una velocità orbitale di 130 km/s e che la massa stimata è pari a circa 140 volte quella della Terra.
Forse Pegasi b ha un raggio più grande di quello di Giove, pur avendo una massa più piccola. Questo perché l’elevata temperatura dovrebbe aver “ gonfiato” l’atmosfera, rendendola meno densa. A 815 gradi il nichel evapora, circondando probabilmente di bagliori azzurri l’atmosfera. Gli strati sottostanti, cioè il gas che forma il pianeta, dovrebbero essere così caldi da rendere 51 Pegasi b rosso incandescente.Il pianeta è in rotazione sincona con la propria stella, cioè le mostra sempre la stessa faccia.