Agenzia europea del farmaco, Milano candidata come sede: “Non solo città del mondo ma città-mondo”

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Se non Milano, quale città europea? E’la domanda, evidentemente retorica, che organizzatori e relatori si sono posti e hanno posto  all’incontro in onore del Corpo Consolare svoltosi alla Camera di Commercio di Milano, MonzaBrianza e Lodi riferendosi alla candidatura di Milano “non solo città del mondo ma città-mondo” come sede dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco destinata a lasciare Londra come conseguenza della Brexit.

I consoli, con il decano del Corpo Walid Haidar, sono stati accolti dagli interventi di Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio, Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, Diana Bracco, consigliere della Camera di commercio e rappresentante nella Cabina di Regia per Ema.

Parterre di alto livello: oltre ai consoli, rappresentanti delle istituzioni cittadine e regionali ed imprenditori, tra cui il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici.

In queste settimane Milano si gioca l’ambita assegnazione. Se a suo favore sono sul tavolo importanti atout – dalla locazione immediatamente operativa, il Pirellone, alla centralità del sistema di trasporti, alle università, alle scuole per stranieri, alla disponibilità di alloggi per il personale, alla seconda industria farmaceutica d’Europa e, non ultimo, moda, shopping, enogastronomia, patrimoni paesaggistici e culturali –  il fatidico 20 novembre, giorno della scelta, potrebbero giocare contro valutazioni diplomatiche, geopolitiche, favori incrociati (in quel giorno verrà decisa anche la sede dell’EBA, l’autorità bancaria): i due voti si influenzeranno.

C’è il rischio di un mercato levantino, a prescindere dai meriti. Sulla piazza, delle 16 candidature originarie, sono rimaste Amsterdam, Bratislava, Vienna, Copenhagen mentre Barcellona pare ormai fuori gioco per le note vicende.

Ma, a prescindere da come andrà a finire, va reso onore a un gioco di squadra Governo, Regione, Comune, forze economiche che, a prescindere dalle diversità politiche, si stanno impegnando allo spasimo, come avvenne per Expo.

Il punto di forza di Milano – ha osservato Sangalli – è quello di essere una Città-Mondo con una pluralità di eccellenze che sanno fare squadra. Vincere la sfida di Ema significa un importante vantaggio economico, ma soprattutto accrescere il prestigio internazionale di Milano e dell’Italia. Abbiamo notevoli punti di forza. La sede del Pirellone già pronta. La posizione strategica di Milano con ottime e recenti infrastrutture. Una grande capacità di accoglienza grazie alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi diffuse sul territorio”.

Da una prima comparazione effettuata il 30 settembre dalla Commissione Europea si evince chiaramente che le città idonee a ospitare la nuova sede Ema in base ai sei criteri tecnici siano ben poche e che fra queste spicchi Milano, che ha un dossier di candidatura fortissimo e che offre vantaggi unici” ha aggiunto Bracco.

Voi Consoli – ha concluso Bonomi – siete attori fondamentali del progetto Ema. Perché è nostro e vostro obiettivo quello di contribuire a un progetto più grande: aumentare il grado di internazionalizzazione e di attrattività di Milano, per le nostre imprese e quelle dei vostri Paesi di appartenenza, così come per i vostri concittadini che qui vivono”.

E il potente Corpo Consolare di Milano e Lombardia, primo al mondo per numero di Paesi rappresentati, 122, più di New York, si schiera in toto per Milano “la città di Expo 2015 – ha detto Haidar – oggi sempre più internazionale e aperta al mondo”.

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