Archeo-astronomia: svelato cos’è il “Disco di Libarna”, ecco a cosa serviva

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Svelata la funzione del cosiddetto “Disco di Libarna“, oggetto risalente al I secolo dopo Cristo. Il reperto, unico in Europa e conservato al museo di Archeologia ligure, è uno strumento astronomico. A scoprirne il funzionamento è stato il professor Guido Cossard, esperto di archeo-astronomia: il disco era utilizzato per determinare il nord celeste e calcolare le lunazioni. “Gli antichi da sempre si sono posti il problema delle lunazioni ma anche quello di determinare il nord per poter costruire le citta’ in armonia con il cosmo. Per trovare questa armonia – spiega Cossard – era necessario che l’asse principale della citta’, chiamato cardo, fosse parallelo all’asse dell’universo. Ma come si poteva determinare la direzione corretta? A partire dal sesto secolo avanti Cristo, i cinesi utilizzavano uno strumento, il Pi, che consisteva in un disco forato. I miei studi hanno potuto cosi’ affermare, che il Disco di Libarna poteva essere un vero strumento utilizzato in astronomia, proprio come il Pi cinese“.

Di pochi centimetri di diametro, presenta due facce differenti: la faccia principale ha 13 lunette, l’altra 4 settori circolari che rappresentano le stagioni a cui sono legate tre lunazioni e quattro anni solari che, con il quinto della faccia opposta, rappresentano i cinque anni del calendario di Coligny.

L’oggetto è stato ritrovato durante gli scavi di Libarna, antica citta’ romana, a Serravalle Scrivia (Alessandria).

Verrà presentato al Festival della scienza di Genova il 27 ottobre e il 28 in una conferenza dedicata alla Luna.

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