La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko e’ un mucchio di ghiaia ghiacciata fatta di ciottoli rimasti immutati dalla formazione del Sistema solare: al suo interno nasconde un’energia misteriosa, che sarebbe la responsabile di un’eruzione anomala di gas e polveri documentata nel luglio del 2016. A indicarlo sono i dati della sonda Rosetta dell’Agenzia spaziale europea (Esa), pubblicati su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society in due articoli a cui hanno partecipato numerosi ricercatori italiani e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Il primo studio, guidato da Jurgen Blum dell’Universita’ tecnica di Braunschweig in Germania, dimostra che la cometa e’ un corpo granulare, un aggregato di ciottoli ‘primordiali’ di dimensioni millimetriche, contenenti polvere e ghiaccio; solo gli strati piu’ superficiali, esposti alla luce solare diretta, non contengono ghiaccio. La scoperta potrebbe rappresentare l’anello finora mancante nella concatenazione degli eventi che portano alla formazione dei pianeti. Il secondo studio, guidato da Jessica Agarwal del Max Planck Institute, indica che gli impressionanti getti di polvere che le comete emettono nello spazio durante il loro viaggio intorno al Sole non sono spinti esclusivamente dalla sublimazione di acqua congelata, ma devono esistere altre fonti di energia interne alla cometa da cui attingono. Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno esaminato il getto di gas e polveri emesso dalla cometa 67P il 3 luglio 2016, una piccola ‘eruzione’ che Rosetta ha misurato con ben cinque strumenti e che ha permesso, per la prima volta, di combinare osservazioni della polvere rilasciata assieme ai relativi cambiamenti della superficie. Gli scenari possibili ipotizzati dai ricercatori comprendono il rilascio di gas pressurizzato immagazzinato sotto la superficie, oppure la conversione del ghiaccio amorfo in cristallino, energeticamente piu’ favorevole, indotta dal riscaldamento solare.