Sono circa 700.000, spiega in una nota l’associazione animalista AIDAA, “i cacciatori italiani che dispongono di oltre un milione di cani, ogni anno molti di questi muoiono a causa di quelli che comunemente vengono chiamati incidenti di caccia, molto spesso uccisi a fucilate dai loro stessi proprietari in quanto anziani o semplicemente inutilizzabili per le pratiche di caccia (zoppi, feriti o che hanno perso l’olfatto) facendo poi passare l’abbattimento per un incidente di caccia al fine di chiedere poi l’indennizzo essendo i cani assicurati proprio come i cacciatori contro gli incidenti di caccia. Nel 2016 le pratiche di indennizzo per incidenti di caccia che hanno visto la morte dei cani sono stati 3.000 con una forte diminuzione rispetto agli anni precedenti in quanto dopo le diverse denuncie non solo delle associazioni animaliste,ma anche delle stesse associazioni venatorie le assicurazioni hanno aumentato i controlli e quindi risulta meno facile al cacciatore uccidere il suo cane facendolo passare per un incidente di caccia. Le regioni dove sono avvenuti i maggiori “incidenti di caccia” in cui sono morti i cani state Sardegna, Piemonte, Abruzzi, Lazio e Toscana.“