Un sisma magnitudo 6.1: la volta con gli affreschi di Giotto e Cimabue della Basilica superiore di Assisi cede uccidendo quattro persone, di cui due frati. Un evento che diventerà il simbolo del terremoto che sconvolse l’Umbria e le Marche il 26 settembre del 1997.
Alle 02:33 di notte la prima scossa con epicentro Cesi: il sisma magnitudo 5.8 terrorizza mezza Italia centrale e causa due vittime. La mattina successiva, mentre i tecnici eseguivano sopralluoghi sulle case danneggiate dal sisma della notte e i giornalisti arrivavano nell’area dell’epicentro, poco prima di mezzogiorno una nuova scossa sconvolge l’area. Il nuovo terremoto ha come epicentro Annifo (Perugia), pochi chilometri al nord di Cesi.
In tutto le vittime furono 11, due anziani coniugi morti sotto le macerie della notte e 8 della mattina del 26 settembre: 4 di questi erano tecnici, giornalisti e frati che si trovavano nella storica Basilica di San Francesco d’Assisi, per verificare i danni della notte (padre Angelo Api, Zdzislaw Borowiec, Bruno Brunacci e Claudio Bugiantella). Le immagini del crollo, che hanno fatto il giro del mondo e sono rimaste il simbolo della tragedia, furono riprese dal cameraman di Umbria tv, Paolo Antolini, che in quel momento si trovava all’interno della basilica insieme alla giornalista Sofia Coletti. Nel crollo i due redattori rimasero illesi.
Complessivamente il terremoto provocò il decesso di undici persone e ingenti danni a monumenti e opere d’arte.