Si è tenuta oggi, presso la Sala Stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi, alla presenza del Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti e del Coordinatore del Summit Walter Mazzitti, la conferenza stampa di presentazione del Summit Internazionale “Acqua e Clima. I grandi Fiumi del Mondo a confronto”, che si terrà a Roma, nella Sala della Protomoteca, dal 23 al 25 ottobre 2017.
Il Summit è organizzato dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con l’UNECE (Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite), il RIOB/IMBO (Rete Internazionale degli Organismi di Bacino) e la GAWaC (Alleanza Mondiale per l’Acqua e il Clima,) che riunisce l’Alleanza delle Imprese e l’Alleanza delle Grandi città (16 mega città con oltre 300 milioni di abitanti) e l’UNESCO.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Paolo Gentiloni, aprirà ufficialmente il Summit nella mattina del 23 ottobre unitamente al Ministro Gian Luca Galletti e al Sindaco di Roma Virginia Raggi. In apertura della cerimonia il Segretario di Stato Vaticano Sua Eminenza Pietro Parolin darà lettura di un messaggio al Summit del Pontefice Papa Francesco.
Alla cerimonia di chiusura del 25 ottobre interverrà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Per la prima volta a Roma, in uno storico incontro, i responsabili dei bacini fluviali, transfrontalieri e lacustri più rappresentativi e più grandi del mondo daranno vita a un confronto con la partecipazione di rappresentanti di organismi internazionali di settore, università, centri di ricerca, imprese, istituti bancari e ONG. L’obiettivo dell’iniziativa è favorire l’interscambio di esperienze, informazioni e know how sulla gestione sostenibile dell’acqua, facilitare il dialogo, la cooperazione e la messa in atto di azioni e progetti comuni, orientare le risorse finanziarie, favorire la previsione di scenari futuri e la prevenzione di danni catastrofici provocati dalla deregolamentazione climatica.
In effetti, gli eventi meteorologici estremi, siccità, inondazioni e distruzioni degli ecosistemi, si stanno facendo sempre più frequenti e violenti con ripercussioni significative su tutti i settori. Gli scienziati (5° rapporto del Gruppo Intergovernativo degli Esperti sull’evoluzione del clima – GIEC), sono ormai concordi nell’affermare che i cambiamenti climatici stanno avendo un forte impatto sulla disponibilità di acqua dolce. È stato stimato che per ogni incremento di 1°C della temperatura terrestre, un ulteriore 7% della popolazione mondiale vedrebbe ridursi del 20% la propria disponibilità di risorse idriche.
“L’acqua – afferma il Ministro Gian Luca Galletti – non è stata per lungo tempo al centro delle discussioni politiche sul clima. La COP 21 di Parigi ha segnato nel 2015, un punto di svolta per il riconoscimento dell’acqua come tema prioritario di discussione nella lotta contro i cambiamenti climatici”.
L’acqua, è la prima vittima del disordine climatico in atto. Le conseguenze economiche ed ecologiche rischiano di divenire molto serie e necessitano di misure condivise e indispensabili. Ma bisogna reagire subito, prima che sia troppo tardi. Una più efficace governance delle risorse idriche è più che mai una priorità, considerato che la risorsa è già divenuta un fattore limitante dello sviluppo sostenibile e che l’impatto dei cambiamenti climatici non farà che peggiorare la situazione. I dati diffusi dall’OMS confermano che il 90% dei disastri naturali è legato all’acqua ed entro il 2030 le persone colpite dal fenomeno delle inondazioni sarà tre volte superiore all’attuale. Secondo le stime del World Water Development delle Nazioni Unite del 2015, la crescita della popolazione mondiale e della domanda di beni e servizi favoriranno un forte aumento del consumo di acqua. E’ prevedibile che entro il 2030 la risorsa oggi disponibile subisca una drastica riduzione del 40%, a meno che non ne vengano migliorati, in modo significativo, gestione e utilizzo. I cambiamenti climatici provocheranno un aumento di trasmigrazione delle popolazioni con conseguente rischio di violenti conflitti. Secondo l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), oltre 250 milioni di persone saranno trasmigrate da qui al 2050 a causa delle condizioni metereologiche estreme, la riduzione delle riserve di acqua e il degrado delle terre agricole.
“Abbiamo assunto l’iniziativa di riunire a Roma per la prima volta i responsabili dei più grandi fiumi e laghi dei cinque continenti – spiega il Ministro Gian Luca Galletti – perché il rapporto tra i cambiamenti climatici e la disponibilità della risorsa acqua è oggi una questione profonda e dirimente per il futuro del nostro Pianeta. C’è una visione comune che unisce corsi d’acqua e bacini idrici lontani migliaia di chilometri: dove c’è disponibilità idrica cresce una comunità e si sviluppa un’economia, dove manca c’è squilibrio ambientale e sociale. Per questo – spiega Galletti – le soluzioni non possono che essere comuni e inedite rispetto al passato: così abbiamo scelto di avvicinarci a quei nuovi appuntamenti del negoziato internazionale, a partire dalla vicina Cop23 di Bonn, che pongono l’acqua al centro della grande sfida climatica globale. Non c’è altro tempo da perdere”.
Quattro le sessioni nelle quali si incroceranno gli interventi di circa 100 tra rappresentanti di organismi internazionali, rappresentanti delle Commissioni di vertice di gestione dei grandi bacini fluviali e lacustri, rappresentanti delle imprese e delle principali istituzioni finanziarie (Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale, BEI etc..), esperti, ricercatori e associazioni. Saranno presenti 47 delegazioni di corsi d’acqua e grandi laghi rappresentativi di tutti i Continenti e dei circa 3 miliardi di cittadini che vivono nelle rispettive aree per sviluppare proposte e progetti concreti per la tutela delle risorse idriche.
“Il Summit di Roma – prosegue il Ministro Galletti – sarà uno straordinario contenitore di iniziative, progetti, buone pratiche e strumenti innovativi assolutamente utili a dare forza alla battaglia contro gli effetti devastanti dei mutamenti climatici”.
Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà presentata l’”Alleanza delle Imprese italiane per l’Acqua e il Clima”, un’iniziativa assolutamente innovativa, promossa dal Ministero dell’Ambiente in piena intesa con le più importanti imprese e associazioni di categoria italiane che utilizzano l’acqua per scopi produttivi. Sarà poi sottoposta all’approvazione del Summit la “Dichiarazione di Roma”, documento conclusivo che riafferma la unanime volontà di tutti i responsabili di vertice dei più grandi bacini idrici del mondo, affinché l’acqua entri a buon diritto nel negoziato sul clima. Il documento verrà presentato dal Ministro Galletti alla COP 23 di Bonn del prossimo novembre.
In conclusione, uno spazio importante sarà dedicato all’Africa. Interverranno il Ministro del Senegal e la Ministra della Guinea, nonché i capi di delegazione dei più grandi Fiumi e laghi africani. Sono stati invitati per l’occasione tutti gli Ambasciatori dei paesi del Continente africano in Italia.
“Sarà un atto di omaggio all’Africa – conclude il Ministro Galletti – E’ nostro particolare interesse riaffermare, attraverso il Summit di Roma, l’attenzione e il rinnovato impegno che l’Italia e la gran parte dei Governi del Pianeta stanno dimostrando nei confronti dell’Africa, per aiutarla a ridurre le vulnerabilità e a migliorare le proprie capacità di reazione al rischio climatico, assicurare acqua sufficiente a tutti i cittadini, proteggere gli ecosistemi e garantire un duraturo sviluppo sostenibile dell’intero Continente.”
Le fontane di Roma in blu
Per l’occasione, sei tra le più belle fontane storiche di Roma – Fontana di Trevi, Fontana dei Leoni in Piazza del Popolo, Fontana del Pantheon, Fontana dei quattro Fiumi in Piazza Navona, Fontane di Piazza Farnese, Fontana della Dea Roma in Campidoglio – nei tre giorni del Summit, saranno illuminate di blu dalle ore 19 alla mezzanotte, per rendere partecipi i cittadini dell’importanza di questo storico evento che vede Roma al centro del mondo in questa grande sfida da vincere contro il riscaldamento climatico a tutela dell’acqua del pianeta.