Incendi, Coldiretti: spinti dal 98% di pioggia in meno in Piemonte a ottobre

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A spingere gli incendi in Piemonte è il vento la situazione di estrema siccità con la caduta nella regione del 98% di pioggia in meno rispetto alla media di ottobre, ma con la gran parte del territorio che è rimasta del tutto all’asciutto. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi ai primi venti giorni di ottobre dalla quale emerge peraltro che la situazione non è molto migliore in Liguria dove il deficit idrico è del 62%. Le precipitazioni nelle due regioni – sottolinea la Coldiretti – sono state peraltro abbondantemente sotto la media in tutti i mesi del 2017 fatta eccezione di febbraio. Gli ultimi anomali incendi di autunno sono la punta dell’iceberg di una stagione drammatica con circa 140mila ettari di bosco andati a fuoco dall’inizio dell’anno, praticamente il triplo del 2016, secondo la Coldiretti. Gli incendi che in Piemonte stanno minacciando pregiati vigneti ed i castagni – sostiene la Coldiretti – hanno pesanti effetti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del Paese e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. Nelle foreste andate a fuoco – sostiene la Coldiretti – saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono decine di migliaia di appassionati. Per ricostituire i boschi andati in fiamme – conclude la Coldiretti – ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo.

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