Incendi in California, è un’apocalisse: oltre 500 dispersi, 3.500 case e 68.000 ettari di terra ridotti in cenere, 20.000 evacuati [FOTO]

  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Xinhua
  • LaPresse/Xinhua
  • LaPresse/Xinhua
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
/
MeteoWeb

Continua ad aggravarsi il bilancio dell’inferno di fuoco provocato dagli incendi che da giorni stanno devastando 8 contee nel nord della California e in modo particolare quelle Napa e Sonoma, le terre del vino del Golden State conosciute in tutto il mondo. Al momento si contano 17 morti accertati, ed emergono i primi particolari sul loro dramma: particolarmente toccante quello di Charles e Sara Rippey, una coppia di 100 e 98 anni che ha trascorso una vita insieme e insieme e’ morta tra le fiamme della propria casa a Napa. Aumenta drammaticamente, intanto, il numero dei dispersi: secondo l’ultimo bollettino diffuso dalle autorità sono oltre 500 mentre si contano 3.500 edifici, tra case e strutture commerciali, distrutti dalle fiamme che stanno devastando le regioni vinicole dello Stato americano. Gli evacuati sono oltre 20.000. Da domenica sono andati bruciati 115 mila acri (46 mila ettari) di terreno, di cui 52 mila (21 mila ettari) nelle contee di Napa e Sonoma, con danni incalcolabili ai vigneti.

Il Dipartimento forestale e anti-incendi della California(Cal Fire) ha detto che i pompieri stanno lottando contro gli incendi che complessivamente sono stati ridotti in cenere quasi 68.000 ettari.”Abbiamo di fronte dei mostri abbastanza notevoli” ha detto Bret Couvea, un comandante di Cal Fire in un briefing strategico nei locali della fiera della contea di Sonoma. Oltre duemila case e aziende sono state distrutte: tra di esse numerose aziende vinicole nelle contee di Sonoma e Napa, il cuore della terra del vino californiana. Oltre agli 11 morti nelle contea di Sonoma, ci sono tre vittime nella contea di Mendocino, due in quella di Napa e una in quella di Yuba. Il presidente Donald Trump ha dichiarate una catastrofe in California, il che permette di sbloccare i fondi federali per combattere le fiamme, e il governatore Jerry Brown ha dichiarato lo stato d’emergenza in otto contee. I forti venti che anno alimentato le fiamme domenica e lunedì sono caduti ieri e oggi le autorità sperano che non riprendano,. Oggi sono previsti venti attorno agli otto chilometri l’ora nella zona, ma stasera e stanotte è previsto un rinforzo fino a 48 chilometri l’ora.

I vasti incendi che stanno colpendo la California del nord “sono una conseguenza del surriscaldamento globale“. Lo ha detto l’enologo e critico enogastronomico internazionale, James Suckling, al blog “RadioBottiglia.it”. “Penso che il surriscaldamento globale sia un problema per tutti noi e gli incendi come quello di ieri di Napa e Sonoma ne sono la conseguenza“, ha spiegato l’esperto. “In questo mio mondo, i cambiamenti climatici stanno significativamente cambiando il modo in cui crescono le uve e di come vengono fatti i vini. Nella Napa Valley – aggiunge Sucklingnon ho visto un significativo cambiamento nelle temperature, ma ho notato che c’e’ meno acqua. Potrebbe anche essere ciclico ma io credo che deve aver a che fare con i cambiamenti climatici e il surriscaldamento globale“.

Condividi