Torna anche in Liguria “Io non rischio“, la campagna del Dipartimento nazionale di Protezione civile che ha lo scopo di diffondere la cultura della prevenzione. Sabato 14 ottobre le piazze di Genova, Savona, Imperia e La Spezia saranno animate da centinaia di volontari con punti informativi per diffondere la conoscenza dei comportamenti più idonei da adottare in caso di emergenza e sensibilizzare i cittadini sul rischio sismico, alluvionale e sul maremoto.
“Sapere cosa fare in un momento di emergenza significa salvare vite umane: per questo la diffusione di una cultura di protezione civile bei cittadini e’ fondamentale, soprattutto in una regione come la Liguria, che, bellissima ma molto fragile soprattutto dal punto di vista idrogeologico, ha gia’ pagato un prezzo molto alto anche a causa di comportamenti sbagliati. L’emanazione di una allerta meteo – spiega l’assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone – non vuol dire che si verifichera’ un disastro, ma significa che ogni cittadino deve adottare una serie di comportamenti, indispensabili per non rischiare la propria vita e quella dei propri cari e mettere in salvo i propri beni. Come Regione Liguria abbiamo lavorato fin dal nostro insediamento investendo importanti risorse per traguardare l’obiettivo della mitigazione del rischio, ma le grandi opere e una corretta manutenzione non saranno mai sufficienti a garantire la sicurezza al cento per cento“.
“Io non rischio” – campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – e’ promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L’inserimento del rischio maremoto e del rischio alluvione ha visto il coinvolgimento di Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorita’ di Bacino del fiume Arno, CamiLab-Universita’ della Calabria, Fondazione Cima e Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica.