Sono mamme a tempo pieno, dedite pienamente alla cura dei propri figli, la cui vita gravita esclusivamente attorno al mondo della maternità. Finora nulla di troppo strano se non fosse che gli argomenti trattati da queste giovani madri sul gruppo segreto Facebook “Mamme Pancine” , variano dal “Come cucinare la propria placenta” al “bruciare assorbenti” per rimanere incinte.
Consigli macabri, riti magici, conversazioni paranormali, credenze, superstizioni, sono il sale della loro maternità.
Il sesso è visto come qualcosa di sporco. Molte di loro puliscono minuziosamente il proprio letto o l’intera camera per non lasciare tracce dell’atto sessuale compiuto; il ciclo mestruale è paragonato ad un aborto, con annesso lutto della persona colpita. Un ovulo è un possibile feto e “un uovo umano perso è un bambino che nasce, quindi un aborto”.
I bambini crescono, ma loro li allattano fino ai 10 anni; conservano il cordone ombelicale per la vita e non manca chi porta in giro bambole come se fossero figli.
E ancora: torte a forma di placenta, ciondoli a forma di organo sessuale femminile, ciondoli d’argento a forma di assorbente. La figlia con il menarca diventa «Rugiadina», lo sperma diventa «mielino», i preservativi sono il male assoluto.
Un universo segreto, un mondo arretrato, un attaccamento morboso nei confronti del figli, scoperto da Vincenzo Maisto, blogger salernitano conosciuto come «Signor Distruggere», che ha acceso i riflettori su questa incredibile e inverosimile realtà, corredata da link, fotografie, conversazioni e dialoghi inimmaginabili.
«La pagina esiste dal 2011. Qualcuno mi segnalò i post delle pagine pubbliche legate al tema maternità, ne esistono centinaia e con milioni di iscritte. Da lì si passò ai gruppi, pubblici, chiusi e segreti. Si basa tutto sulle segnalazioni dei followers che mi seguono, io non sto in nessun gruppo, né seguo alcuna pagina sul tema», dice Vincenzo.
Inconsapevolezza, disinformazione, emarginazione sociale, solitudine, sono il vero volto di questa pagina, generatore di mostri immaginari, che ingabbia queste giovani madri nei più oscuri meandri della loro stessa ignoranza.