Il motore a ioni realizzato dal team di ricercatori dell’Università del Michigan e dalla NASA ha superato gli ultimi test ed è pronto per la prima missione verso la Stazione Spaziale Internazionale nel 2018: si chiama “X3” ed è stato realizzato in collaborazione con l’US Air Force. E’ un propulsore a effetto Hall, una tecnologia ad altissimo potenziale, perchè riesce ad erogare tre volte la potenza dei predecessori e di aumentarne l’efficienza del 50%. Come carburante viene usato gas di Zeno, iniettato attraverso un anodo nel canale del propulsore dove gli atomi neutri di xeno vengono ionizzati da collisioni con gli elettroni ad alta energia circolanti, per poi essere accelerati dal campo elettrico tra l’anodo e il catodo, raggiungendo velocità eccezionali (oltre 40.000 m/s con un impulso specifico di 1.500 secondi, 15kN/kg). Una navicella spaziale, con questo motore, può raggiungere 112,000 mph di velocità (oltre 19.300 km/h) consumando pochissimo (meno di 50kg di xeno l’anno, in continua attività). Ecco perché possono funzionare per lungo tempo e portare l’uomo su Marte.
Negli ultimi test in laboratorio, il motore X3 ha superato tutti i precedenti record sulla potenza massima, sulla spinta e sull’efficienza energetica. Adesso è in grado di operare a oltre 100kW di potenza generando spinte pari a 5,4 tonnellate.
Se le navicelle tradizionali possono raggiungere velocità massime di 5 chilometri al secondo, quelle con un propulsore a ioni potrebbe arrivare a oltre 40 chilometri al secondo. Il motore è molto pesante (227 chilogrammi con un diametro di quasi un metro), tanto che per essere spostato deve essere utilizzata una gru.