Un ruolo molto importante nella scoperta divulgata oggi è stato rivestito dal telescopio spaziale Fermi della Nasa, al quale l’Asi partecipa attivamente: ha contribuito soprattutto con lo strumento Gamma-Ray Burst monitor, il rilevatore di lampi gamma che e’ riuscito a catturare un segnale durato pochissimi secondi. “Rivelatori come questo osservano grandi porzioni del cielo ed e’ molto importante avere un grande campo di vista“, ha dichiarato Immacolata Donnarumma, dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) all’ANSA. Forse si deve anche a questo se “Fermi ha visto il lampo gamma in coincidenza con il segnale delle onde gravitazionali rilevato da Ligo e Virgo“. Il satellite ha attivato anche il Lat (Large Area Telescope), “ma un fondo di particelle ha impedito di fare osservazioni. I ricercatori non si sono persi d’animo, cercando un’emissione ritardata, ma nulla. Tuttavia le osservazioni fatte hanno permesso di stabilire limiti importanti alla luminosita’ di questo oggetto“.