“E’ chiaro che la guerra e i cambiamenti climatici portano alla fame, evitiamo di trattarla come una malattia incurabile. Si deve procedere al graduale disarmo e sistematico“: lo ha dichiarato Papa Francesco nel suo discorso alla Fao, parlando della relazione tra fame e migrazioni.
“Le recenti previsioni fatte dai vostri esperti prevedono un aumento della produzione globale dei cereali, a livelli che permettano di dare maggiore consistenza alle riserve mondiali. Questo ci dà speranza e ci insegna che se lavoriamo prestando attenzione alle esigenze e al di fuori delle speculazioni i risultati arrivano“. “Infatti, le risorse alimentari sono spesso esposte alla speculazione, che le misura solo in termini di vantaggio economico dei grandi produttori o in relazione alle stime del consumo, piuttosto che di reali esigenze del popolo. In questo modo si favoriscono i conflitti e lo spreco e aumenta il numero degli ultimi della terra che cercano un futuro lontano dai loro territori di origine aumenta.“
Del cambiamento climatico “vediamo le conseguenze ogni giorno. Grazie alla conoscenza scientifica sappiamo come affrontare i problemi e la comunità internazionale ha anche sviluppato gli strumenti giuridici necessari, come l’Accordo di Parigi, dal quale purtroppo alcuni si stanno allontanando“. “Tuttavia si vede nuovamente una notevole trascuratezza nei confronti dei delicati equilibri degli ecosistemi, la presunzione di manipolare e controllare le limitate risorse del pianeta, l’avidità per il profitto. E’ quindi necessario sforzarsi verso un consenso concreto e pratico per evitare gli effetti più tragici che continueranno a ricadere sulle persone più povere e indifese“. “Siamo chiamati a proporre un cambiamento nello stile di vita, nell’uso delle risorse, nei criteri di produzione, fino nei consumi, perché in termini di alimentazione sono in aumento perdite e dei rifiuti. Non possiamo accontentarci di dire ‘un altro lo farà’“.