Secondo una ricerca pubblicata sul ‘Journal of American Heart Association‘ i movimenti lenti e dolci del Tai Chi rappresentano un’opzione alternativa di esercizio per i pazienti che rifiutano la riabilitazione cardiaca tradizionale dopo un attacco di cuore. Si tratta del primo studio che suggerisce come la disciplina possa migliorare i comportamenti nella popolazione ad alto rischio.
I ricercatori hanno adattato una sessione di Tai Chi ai pazienti con malattie cardiache, partendo da un protocollo precedentemente utilizzato nelle persone con malattie polmonari e insufficienza cardiaca: hanno confrontato la sicurezza e la conformità di due regimi: ‘Lite’, un programma più corto con 24 lezioni in 12 settimane, e ‘Plus’, un programma più lungo con 52 lezioni in 24 settimane. Tutti i partecipanti hanno ricevuto un dvd da utilizzare per la pratica domestica durante e dopo aver seguito le lezioni.
I ricercatori hanno scoperto che il Tai Chi è sicuro, senza eventi avversi eccetto il dolore muscolare minore all’inizio dell’allenamento; è gradito ai partecipanti (il 100% lo consiglierebbe a un amico); viene seguito con costanza, con i pazienti che hanno partecipato a circa il 66% delle lezioni.