Secondo un’antica tradizione cristiana, San Luca Evangelista fu il primo iconografo cristiano e dipinse quadri della Madonna, di Pietro e Paolo. Molte le immagini bizantine a lui attribuite: l’icona della Madonna di Czestochowa, l’icona Theotokos di Vladimir, la Madonna Costantinopolitana, custodita nella Basilica di San Giustina a Padova, un’antica immagine della Vergine (Salus populi romani), conservata nella Basilica di Santa Maria Maggiore, nella cappella Paolina. La tradizione vuole luca pittore e iniziatore della tradizione artistica cristiana ed i suoi ritratti vennero custoditi per secoli a Roma e a Gerusalemme, dando il via a una vera e propria scuola del ritratto religioso. Fu Luca stesso ad avere premura di ricordare, nel Prologo del Vangelo, di essere stato molto scrupoloso nella raccolta di informazioni da “testimoni oculari”… probabilmente anche dalla Madre di Gesù.
Fu, di fatto, l’unico a inserire nel racconto notizie accurate sulla Vergine e sull’infanzia di Gesù. D’altra parte, il suo ruolo di medico suggeriva una familiarità con la pittura che nella tradizione tardo-antica, in particolar modo, era ritenuta imprescindible strumento per la riproduzione, in repertori illustrati, di piante officinali e del corpo delle persone. San Luca Evangelista è il patrono delle località di Praiano, Impruneta, Castel Goffredo, Capena, Motta d’Affermo e San Luca, oltre che protettore di notai, artisti (iniziatore dell’iconografia cristiana), chirurghi, medici, scultori e pittori. Il suo simbolo è il toro alato perché il primo personaggio che introduce nel suo Vangelo è il padre di Giovanni Battista, Zaccaria, sacerdote del tempio e quindi responsabile del sacrificio dei tori. Il suo Vangelo, oltretutto, è incentrato sulla natura sacrificale della morte di Cristo e questo animale è da sempre considerato emblema del sacrificio.