Un team di ricercatori della Purdue University, incrociando i dati inviati dalla sonda giapponese Selene, con quelli dell’americana Grail, che misura con precisione le variazioni dell’attrazione gravitazionale, hanno scoperto un’enorme grotta lunare, possibile rifugio per l’uomo. La caverna, grande abbastanza per contenere una città, si trova sulla faccia della Luna rivolta verso il nostro pianeta, a circa 200 metri da un’area di cupole formate grazie all’attività vulcanica, milioni di anni fa, conosciute come le Marius Hills, all’interno dell’Oceanus Procellarum. Il cratere, largo circa 50 metri, si apre su un camino che scende in profondità. La caverna corre per 50 km e dovrebbe essere alta almeno 1000 metri. Da secoli si fantastica sull’uomo che colonizza la luna e la scoperta di questa grotta lunare potrebbe fungere da base per i primi coloni spaziali. Tale ambiente, stabile e protetto, lo rende un obiettivo molto attraente per la ricerca scientifica, con la speranza che l’interno della grotta, ancora inesplorato, faccia emergere altri interessanti dettagli positivi. L’obiettivo a lungo termine è la permanenza dell’uomo sulla luna per lunghi periodi, dando, così, agli scienziati la possibilità di effettuare ricerche a lungo termine. Un ricercatore di Jaxa, Unichi Harwyama, spiega perché grotte di questo tipo potrebbero essere le migliori candidate per future basi, dicendo: “Sapevamo di questi luoghi che vengono considerati come tubi lavici, ma la loro esistenza non era stata finora confermata. Risultano interessanti grazie alle condizioni termiche stabili e alla capacità di proteggere persone e strumenti da micro-meteoriti e dalle radiazioni dl raggio cosmico”. La scoperta di questa grotta lunare potrebbe rappresentare il punto ideale in cui sopravvivere durante un futuro approdo dell’uomo sulla Luna.