E’ un precursore, un apripista per le future missioni che andranno a cercare nello spazio i dati utili per capire meglio il nostro pianeta: il satellite Sentinel 5P è la 6ª sentinella del pianeta risultato del programma Copernicus, nato dalla collaborazione fra Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea. Lanciato con un razzo Rockot dalla base russa di Pletesk, nel Nord della Russia, alle 11,27 ora italiana ed, una volta raggiunta la sua ‘postazione di lavoro’, ha aperto i suoi tre pannelli solari e ha iniziato a comunicare con la Terra. Il satellite e’ stato sviluppato congiuntamente da Esa e agenzia spaziale olandese, il Netherlands Space Office. E’ stato costruito da un insieme di aziende guidate da Airbus Defence and Space di Olanda e Gran Bretagna ed e’ costato complessivamente 240 milioni di euro. Avrà bisogno di sei mesi per prepararsi a essere pienamente operativo, dopodiché potrebbe continuare a funzionare per almeno sette anni, ma potrebbero essere di più.
A 93 minuti dopo il lancio, riferisce L’Agenzia Spaziale Europea, è stato ricevuto il primo segnale dalla base di Kiruna, in Svezia. “Sentinel-5P ci darà una visione globale della nostra atmosfera con una precisione mai raggiunta prima” ha commentato direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Esa, Josef Aschbacher.
Pesante 820kg (compresi gli 82 di carburante), è una sorta di cilindro dal diametro di 5,63 metri e lungo 3,35 metri, e funziona da un’orbita che si trova alla quota di 824 chilometri. Da qui il osserverà quotidianamente l’atmosfera grazie al suo unico strumento scientifico, chiamato Tropomi (Tropospheric Monitoring Instrument), progettato per catturare i dati dalla regione dell’atmosfera che si estende fino a circa 15 chilometri dal suolo ed equipaggiato con sensori che gli permettono di individuare e tracciare gli inquinanti piu’ comuni, come anidride solforosa, formaldeide, biossido di azoto, ozono. Nei prossimi anni lavoreranno con Sentinel 5P le prossime sentinelle, Sentinel 4 e 5, ma gia’ adesso i suoi dati sono molto attesi da molti potenziali utilizzatori, prime fra tutte le organizzazioni meteorologiche come il Centro Europeo per le previsioni a medio termine (Ecmwf).
Strategico anche per il settore meteorologico, infatti, il satellite Sentinel-5P sarà molto utile per le previsioni sulla qualità dell’aria. Vincent-Henri Peuch, responsabile del Copernicus Atmosphere Monitoring Service di ECMWF, ha detto che “da oggi in poi ricorderemo il venerdì 13 come una buona giornata, ma il lancio di questo satellite è solo l’inizio. E’ da 10 anni che pianifichiamo questo progetto, e adesso stiamo facendo grandi passi avanti. I dati forniti da Sentinel-5P troveranno un importante percorso nelle nostre applicazioni e poi nel grande pubblico. Ci aspetta un grande lavoro. In passato abbiamo guardato sempre agli Stati Uniti come fonte di dati spaziali, oggi l’Europa è un grande protagonista grazie ai vari contributi nazionali. Questo è un successo europeo molto importante per tutto il mondo“.
Il vice capo del Copernicus Atmosphere Monitoring Service di ECMWF, Richard Engelen, ha aggiunto: “le osservazioni che riceveremo da questo strumento sono fondamentali per le nostre previsioni sulla composizione atmosferica“.
“Il contributo italiano al programma Copernicus è molto importante, in quanto l’Italia è il terzo contribuente dell’Esa e contribuisce molto al programma di osservazione della Terra, compreso il programma Copernicus e, a livello dell’Unione europea che cofinanzia ed è leader del programma Copernicus, l’Italia ha un ruolo molto importante“. Così Simonetta Cheli, del Direttorato programmi di osservazione della Terra dell’Esa commentando dal centro Estec di Noorwijk, in Olanda, il lancio del Sentine 5P, il primo satellite del programma dell’Esa Copernicus di monitoraggio della salute della Terra, a studiare l’aria che respiriamo. “A livello industriale – ha spiegato Cheli – l’industria italiana è capocommessa di alcuni di questi satelliti e a livello scientifico-istituzionale, gli utenti italiani che utilizzano i dati dei satelliti sono numerosi sia a livello scientifico sia istituzionale. Inoltre, l’Italia ospita il centro dell’Esa, l’Esrin a Frascati, dove la gestione di questi satelliti Sentinelle viene coordinata e ha un centro a Matera molto importante per l’acquisizione dei dati dalle Sentinelle. Quindi un ruolo italiano molto importante nel programma Copernicus“. Leonardo, uno dei principali partner industriali del programma europeo Copernicus, contribuisce anche alla missione Sentinel-5P. Sono realizzati da Leonardo a Nerviano (MI), infatti, i pannelli fotovoltaici per l’alimentazione del satellite, mentre la controllata Telespazio, attraverso la sua subsidiary tedesca, contribuisce dal 2013 alla preparazione della missione offrendo al centro operativo ESOC dell’ESA a Darmstadt il proprio supporto ingegneristico.
“Da oggi a sei mesi, le tappe fondamentali sono, dopo il lancio la fase Leop (Launch and early orbit phase) durante la quale gli strumenti del satellite del satellite e anche il Tropomi vengono accesi. Dopo questi tre giorni di Leop, inizia il Commissioning. La prima fase del Commissioning dura un mese durante la quale lo strumento viene decontaminato per permettere alle piccole particelle di uscire dallo stesso. Dopo cominciamo a prendere i primi dati e la calibrazione dello strumento. Poi, dopo 6 mesi, se tutto va come previsto, arrivano i dati calibrati e vengono distribuiti al pubblico“. Così, ai microfoni di askanews, il direttore dei Programmi di osservazione della Terra dell’Esa, Josef Aschbacher, parlando al centro Estec (European space research and technology center) di Noordwijk, in Olanda, subito dopo il lancio del satellite Sentinel 5P del programma dell’Esa Copernicus, che si occupa del monitoraggio della Terra dallo Spazio.