Terza e quarta dimensione in archeologia: “Riporteremo alla luce il passato di Francavilla e avremo una prima planimetria 3D dell’antica Naxos”

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I risultati delle attività di studio e di ricerca nei siti archeologici di Naxos e Francavilla di Sicilia sono stati illustrati dagli archeologici Yari Pakkanen, dell’Istituto Finlandese di Ricerca in Archeologia e Topografia antica, e Kristian Göransson, direttore dell’Istituto svedese di Studi Classici a Roma, nel corso della conferenza “Terza e quarta dimensione in archeologia” organizzata dal Parco Archeologico di Naxos. «Prosegue il percorso di valorizzazione del prezioso patrimonio culturale affidato al Parco Archeologico di Naxos per consentire a tutti di percepirlo come proprio». Il direttore Vera Greco ha introdotto, in una le relazioni sui lavori di scavo pluriennale degli archeologi Kristian Goransson e Jari Pakkanen sui siti archeologici di Francavilla e Naxos. «Grazie all’intenso lavoro degli archeologi Pakkanen e Göransson riusciremo a riportare alla luce il passato di Francavilla e ad avere a breve una prima planimetria 3D dell’antica Naxos».

Gli studi sulla prima colonia greca di Sicilia sono stati condotti da Jari Pakkanen, direttore dell’Istituto Finlandese di Ricerca in Archeologia e Topografia antica, che ha sottolineato l’importanza dell’antica Naxos per l’archeologia contemporanea. «Gli scavi degli ultimi quattro anni – spiega Pakkanen – hanno consentito di creare la prima pianta completa geo-referenziata della città». Durante la conferenza lo studioso finlandese ha mostrato uno schema modulare di Naxos riproducente una visione dettagliata della planimetria dell’antica città. «Le prospezioni geo-fisiche eseguite tra il 2014 ed il 2016, con la collaborazione di un team greco, ha spiegato Pakkanen, hanno permesso di capire la struttura della pianta urbana del V sec a.C. e di verificare l’estensione della città antica». La relazione di Pakkanen si è anche focalizzata sulla scoperta di un pithos con annesso Pozzo avvenuta nel 2015 all’interno dell’abitato di Naxos. Lo studio impiega modelli tridimensionali di manufatti e architetture realizzati mediante la moderna tecnologia photo scanner 3D.

«Lo scopo principale dell’indagine è fare luce sulla relazione del sito archeologico di Francavilla con la città di Naxos per chiarire l’influenza culturale dei greci sull’entroterra dalla Valle dell’Alcantara fino alla zono circostante a Francavilla». L’archeologo Kristian Göransson, direttore dell’Istituto svedese di Studi Classici a Roma, ha iniziato il suo intervento con una cronistoria degli scavi archeologici nel comune di Francavilla partendo dal lontano 1979, passando per gli scavi di Umberto Spigo degli anni Novanta, fino ai più recenti interventi degli anni Duemila quando anche la Regione Sicilia, accortasi dell’importanza scientifica degli scavi, espropriò i terreni necessari alla loro prosecuzione. I progetti di scavo più recenti sono cominciati nel 2014, con grande merito delle dott.ssa Maria Costanza Lentini, e con l’avallo del Parco di Naxos e del Comune di Francavilla. In platea era presente anche il sindaco di Francavilla di Sicilia, Vincenzo Pulizzi, a dimostrazione di questa collaborazione. «Gli obiettivi del progetto – sottolinea Göransson – riguardano la verifica dell’ipotesi della coincidenza del sito degli scavi con la posizione dell’antica città di Kallipolis, menzionata in numerosi manoscritti storici come in quelli di Strabone, la determinazione del periodo di fondazione, la verifica della supposta estensione dell’abitato sul versante Nord e la verifica di eventuali legami storici con l’antica Naxos tramite indagini geofisiche  a cui ha contribuito la “British School At Rome”».

Un lavoro di studio e di ricerca dal quale sono emersi importanti contributi per la conoscenza di due siti del Parco Archeologico di Naxos. «Vogliamo rendere il Parco alla portata di tutti affinché questo patrimonio possa essere compreso, amato e difeso – sottolinea il direttore Vera Greco-  Per comunicare l’antico ai fruitori del parco abbiamo bisogno di sviluppare sinergie virtuose con gli architetti: l’archeologia è un’architettura che non usiamo più. L’architettura del paesaggio, in particolare, permette di restituire spazialità all’antico, di garantire ai fruitori una percezione concreta pur nella sua immaterialità». La conferenza è stata un’occasione per fare il punto sui risultati degli scavi archeologici di Naxos e Francavilla, ma anche per illustrare le prossime iniziative del Parco Archeologico di Naxos. «Abbiamo in programma innumerevoli attività per il futuro – afferma il direttore Vera Greco – nei prossimi giorni saremo presenti alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum per promuovere le nostre risorse culturali ed archeologiche». Presente all’incontro anche l’archeologa Maria Costanza Lentini, cofondatrice insieme a Paola Pelagatti del Parco della prima colonia greca in Sicilia, che ha sottolineato l’importanza delle nuove tecnologie nelle campagne di scavo ed ha auspicato l’avvio di progetti didattici ed una mostra dei reperti ritrovati negli ultimi anni.

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