L’uragano Ophelia ha fatto rivivere all’Irlanda la grande paura della Notte del Grande Vento, quando quasi due secoli fa l’isola conobbe la piu’ devastante tempesta della sua storia. Il bilancio fu di almeno un centinaio di morti, portati via dell’acqua o vittime dei crolli, 42 navi distrutte, un quarto delle case di Dublino nord rase al suolo o danneggiate. “Oiche na Gaoithe Moire“, questo il suo nome in gaelico, arrivo’ nella notte tra il 6 e il 7 gennaio 1839. Nel folklore gaelico, l’Epifania coincide con il Giorno del giudizio e per questo in molto credettero che fosse arrivata la fine del mondo. La tempesta fu preceduta da una giornata di quiete surreale: le cronache dell’epoca raccontano che il 5 gennaio c’era stata un’abbondante nevicata e il 6 la temperatura fu insolitamente mite, con un’aria pesante e immobile. Intorno alle 15 inizio’ a piovere e si alzo’ il vento. Alle 18 la bufera si rafforzo’ finche’ alle 22 l’Irlanda si ritrovo’ investita da un feroce ciclone con venti a 185 chilometri orari ch e spazzarono via quasi 5.000 comignoli. La tempesta aveva attraversato l’Atlantico per 4.800 chilometri prendendo forza minuto dopo minuto e ora flagellava l’isola