Secrezioni nasali, lacrimazioni oculari, starnuti, tosse, prurito agli occhi e al naso, occhiaie sino a difficoltà respiratorie e asma. Sono questi alcuni dei sintomi delle allergie autunnali che vedono, tra le cause della loro diffusione: un prolungato periodo di tempo bello e stabile che, in autunnno-inverno, favorisce un progressivo accumulo al suolo di umidità e inquinanti, acari, spore delle muffe, pollini della parietaria, pianta infestante che colonizza muri vecchi e aree incolte, l’ambrosia e, per i bambini alle prese con il nuovo anno scolastico, la polvere di gesso e le allergie alimentari che vedono, tra gli alimenti a rischio, burro d’arachidi, uova, latte ecc. La diagnosi segue l’iter tipico delle più comuni allergie primaverili, basandosi, quindi, su test cutanei per conoscere la natura dell’allergene, e la ricerca di anticorpi lgE specifici, mentre la cura, a seconda dei casi, può comportare l’utilizzo di creme a base di cortisone, semplici antistaminici, decongestionanti, colliri, sino al vaccino.
Alcuni accorgimenti per prevenire le allergie autunnali: restate in casa, con porte e finestre chiuse, quando la conta pollinica raggiunge il suo picco (10:00-15:00), per evitare l’esposizione agli allergenti; pulire i condotti dell’aria, cambiando i filtri e adoperando un filtro antiallergico prima di azionare nuovamente l’impianto di riscaldamento ad aria calda dopo l’inutilizzo estivo. Adoperate per l’impianto di riscaldamento un sistema di filtrazione ad elevata efficienza (filtri HEPA), utilizzate un umidificatore per conservare costante il livello di umidità dell’aria tra il 35 e il 50%, docciatevi prima di andare a letto al rientro da una giornata all’aria aperta, curate l’igiene domestico, specie quello dei locali dove soggiornate maggiormente; indossate una mascherina durante la raccolta delle foglie in fiardino, informate la scuola sulle condizioni allergiche dei vostri bimbi, lasciando un autoiniettore di epinefrina nell’infermeria scolastica.